sabato 19 maggio 2012

Addio a Dietrich Fischer-Dieskau

Il grande baritono si è spento il 18 maggio a Berg, pochi giorni prima del suo 87° compleanno


Rimarranno circa 400 incisioni e un asteoride, scoperto nel 1988 e intitolato in suo onore 42482 Fischer-Dieskau, a testimoniare la grandezza del baritono tedesco, morto ieri, a 10 giorni dal suo 87° compleanno, a Berg bei Starnberg, cittadina bavarese dove morì anche Ludwig II nel 1886.








Nato a Berlino il 28 maggio 1925, Dietrich Fischer-Dieskau era figlio di insegnanti: aveva scoperto il canto a 16 anni studiano prima con G.A. Walter e poi alla Musikakademie di Berlino sotto la guida di Hermann Weißenborn. Arruolato nell’esercito tedesco negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, Fischer-Dieskau fu fatto prigioniero dagli americani: nel 1947, dopo la sua liberazione, il debutto ufficiale con Winterreise di Schubert, in un’interpretazione memorabile. Da quel momento in poi, la sua carriera fu rapida e in continua ascesa e, uno dei motivi del suo grande successo, fu la straordinaria capacità di adattamento che gli permise di passare da Verdi a Wagner, da Berg a Schubert, da Wolf a Hindemith e Busoni. Il lancio definitivo avvenne con l’incisione del Tristan und Isolde diretta da Wilhelm Furtwängler nel 1951-52. Moltissimi i ruoli interpretati in campo operistico e indimenticabili le sue esecuzioni in campo liederistico: nel 1992, l’abbandono dalle scene per dedicarsi all’insegnamento, alla direzione d’orchestra e all’altra sua grande passione, la pittura. 4 i suoi matrimoni: con la violoncellista Irmgard Poppen nel 1949, l'attrice teatrale Ruth Leuwerik nel 1965, con Christina Pugel-Schule nel 1968 e nel 1977 con il soprano Júlia Várady, che oggi ha dato l'annuncio della sua morte.














Adriana Benignetti