martedì 11 dicembre 2012

Addio a Vittoria Ottolenghi

Si è spenta ieri, a 88 anni, all’Ospedale Sant’Andrea di Roma, la grande "signora" della danza italiana


«Non ho scelto di occuparmi di danza: in un certo senso la danza ha scelto me casualmente».

È con queste parole che Vittoria Ottolenghi (Roma, 8 aprile 1924 – Ivi, 10 dicembre 2012) racconta i suoi esordi nel mondo della danza, nel ritratto “Perché amo la danza” che la Rai le ha dedicato: una carriera iniziata davvero casualmente quando, alla ricerca disperata di un lavoro dopo un lungo periodo in Inghilterra, le viene offerta da Alessandro D’Amico – redattore capo dell’Enciclopedia dello Spettacolo – la possibilità di lavorare per il settore “Danza e Teatro Musicale”. 


La Ottolenghi aveva 32 anni e non aveva mai visto un balletto in vita sua! Dopo 3 mesi di full immersion, passati a leggere tutto il possibile e immaginabile sulla danza, all’improvviso… l’illuminazione: «Ho capito o mi è sembrato di capire perché la danza è così importante e così bella: proprio per il motivo per cui è così disprezzata dalla cultura italiana. Perché è effimera! Quando è finita e finita per sempre e non si ripone su uno scaffale». Il lavoro di redattrice per l’Enciclopedia dello Spettacolo durò più di 10 anni, iniziando nel frattempo anche l’attività di critico musicale per Paese Sera: fondamentale anche la sua collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto dal 1998 al 1996. Vittoria Ottolenghi divenne in pochissimi anni la “signora della danza”, una delle massime e più celebri esperte del settore. Amica e confidente di grandi ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, la Ottolenghi ha avuto un grandissimo merito: quello di avvicinare il grande pubblico al mondo della danza, grazie a trasmissioni, tra le quali Maratona d’estate.


Vittoria Ottolenghi si è spenta, all’età di 88 anni, presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma, lunedì 10 dicembre 2012.

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Adriana Benignetti