martedì 9 ottobre 2012

“laVerdi Barocca” per Expo 2015, Basilica di Sant’Ambrogio, Milano

Mercoledì 10 ottobre ore 19.15 un concerto straordinario nell’ambito dell’International Participants Meeting 2012



Sarà la suggestiva cornice della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano a far da sfondo, mercoledì 10 ottobre 2012 alle ore 19.15, alla musica dell’Orchestra laVerdi Barocca diretta da Ruben Jais. Il concerto straordinario, inserito nell’ambito dell’International Participants Meeting 2012 – evento  annuale organizzato da Expo 2015 Spa che vede la partecipazione dei delegati di tutto i Paesi del mondo invitati all’Esposizione Universale di Milano 2015 – vedrà l’esecuzione delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, con il violino solista di Gianfranco Ricci. L'ingresso al concerto è gratuito

laVerdi Barocca è un ensemble di musicisti specializzati, esterni alla formazione sinfonica (tranne Gianfranco Ricci, uno dei primi violini dell’Orchestra con esperienza avendo suonato con l’Accademia Bizantina), e di coristi (16 elementi, 4 per parte) diretti da Gianluca Capuano, conoscitore del repertorio Cinque-Seicentesco per il quale “il punto di forza del complesso barocco è quello di essere tutto giovane, tutto italiano e molto motivato”. Insomma, una nuova generazione specializzata nell’antico repertorio e inserita nella struttura “madre” de laVerdi. Direttore de laVerdi Barocca è Ruben Jais, Direttore Residente e Responsabile delle Attività artistiche de laVerdi, esperto del repertorio Sei-Settecentesco, che intende affrontare le opere in termini filologici, con strumenti originali o copie di epoca barocca. L'ensemble – impegnato nella sua terza stagione consecutiva dalla fondazione, all’Auditorium di largo Mahler - è costituito da musicisti e coristi che hanno svolto il loro percorso di studi approfondendo le pratiche di esecuzione barocca, suonando strumenti originali o copie di strumenti del '600/'700, applicando le regole del canto esplicate nei trattati coevi. Questo approccio offre, ovviamente, la possibilità di misurarsi in modo più diretto con le caratteristiche di un repertorio vastissimo e ricco di capolavori strumentali e corali, di avvicinarsi con occhio più attento all'estrema ricchezza di dettagli di tale repertorio.


Adriana Benignetti