giovedì 5 luglio 2012

Marta Argerich al “Ravello Festival 2012”, Auditorium Niemeyer


Dopo più di 20 anni la pianista argentina torna a Ravello: con lei, i Boehmian Virtuosi e il violinista Geza Hosszu-Legocky


Geza Hosszu-Legocky e i Bohemian Virtuosi; Marta Argerich e Geza Hosszu-Legocky; infine, Geza Hosszu-Legock, i Bohemian Virtuosi e Marta Argerich. Non c’è che dire: sarà una serata davvero speciale quella di venerdì 6 luglio al Ravello Festival 2012! Dopo più di 20 anni dalla sua unica apparizione torna a Ravello la straordinaria pianista argentina e lo fa, come ormai di abitudine, in “compagnia” di giovani talenti: questa volta con lei sul palco un gruppo formato da 11 violinisti e 1 pianista, i Bohemian Virtuosi – votati alla grande tradizione tzigana e cresciuti rapidamente, fino a suscitare l’interesse di partner come Michel Legrand, Tamas Vasary, Mischa Maisky – e il 27enne violinista Geza Hosszu-Legocky. Il programma alternerà pezzi originali a trascrizioni, grandi classici come Beethoven (Sonata n.8) e Debussy (Sonata n.3) a pagine di virtuosismo trascendentale: da Wieniawski e Kreisler fino alle Danze Ungheresi di Brahms. 




Auditorium Niemeyer, Ravello
Venerdì 6 luglio ore 21.45

Geza Hosszu-Legocky, violinista e direttore
The Bohemian Virtuosi
Martha Argerich, special guest

Geza & The Bohemian Virtuosi
Franz Liszt (1811-1886)
Allegro Moderato dal Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in La Maggiore, S. 125 (arrangiamento di Géza Hosszu-Legocky)
Consolation n.1 in Mi Maggiore, S. 172 (arrangiamento di Géza Hosszu-Legocky)
Rapsodia ungherese n. 2 in Do diesis minore, S. 244 (arrangiamento di Kyle Nash-Baker)
Camille Saint-Saëns (1835 - 1921)
Havanaise in Mi Maggiore, op. 83 per violino e orchestra
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 - 1893)
Méditation, da “Souvenir d’un lieu cher”, op. 42
Fritz Kreisler (1875-1962)
Preludio e Allegro (nello stile di Pugnani)
Max Bruch (1838-1920)
Finale: Allegro energico dal Concerto n. 1 per violino e orchestra in Sol minore, op. 26
Cecil Burleigh (1885-1980)
Moto Perpetuo per violino e pianoforte, op. 21 n. 4 (arrangiamento di Laszlo Balogh)

Geza & Martha
Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)
Sonata n. 8 in Sol Maggiore per violino e pianoforte, op. 30 n. 3
Claude Debussy (1862 - 1918)
Sonata n. 3 in Sol minore per violino e pianoforte
Fritz Kreisler
La Gitana; Liebesfreud; Schön Rosmarin

Geza con Martha & The Bohemian Virtuosi
Henryk Wieniawski (1835-1880)
Polonaise Brillante n. 1 in Re Maggiore, op. 4 per violino e pianoforte
(arrangiamento di Ferenc Lakatos)

Geza con Martha e Rudolf Czene (4 mani) & The Bohemian Virtuosi
Johannes Brahms (1833 - 1897)
Danza ungherese n. 1, in Sol minore
Danza ungherese n. 5, in Sol minore
(arrangiamento di Georges Cziffra)

Martha Argerich ha debuttato in Argentina all’età di 5 anni, momento in cui hanno preso il via i suoi impegni concertistici in Sudamerica. Trasferitasi poi in Europa è divenuta allieva di Friedrich Gulda, Nikita Magaloff e Arturo Benedetti Michelangeli. A 16 anni risale la sua consacrazione con il primo premio al Concorso internazionale di musica di Ginevra e al Concorso Busoni di Bolzano. Concerti attraverso tutto il vecchio continente l’hanno portata nel 1965 a Varsavia dove vince il Concorso Chopin. Numerosissimi sono i premi e i riconoscimenti che costellano la sua carriera, nel corso della quale Martha Argerich ha sempre mantenuto un atteggiamento che le permette di sorprendersi ogni qualvolta la critica e il pubblico le “ricordano” di considerarla uno dei pianisti più grandi del nostro tempo. Amplissima è la sua discografia che include i principali capolavori della letteratura pianistica realizzati in recital solistici o a fianco di interpreti di fama internazionale e delle principali orchestre della scena mondiale. Notevole è pure il numero dei riconoscimenti tributati dalla critica internazionale ad ogni sua nuova uscita discografica. Proprio in occasione dell’ultima assegnazione del Grammy Award a Los Angeles il triplo CD pubblicato da EMI Classics contenente una sintesi delle due ultime edizioni del Progetto Martha Argerich è stato fatto segno di ben due nomination (per le categorie “migliore esecuzione di musica da camera” e “miglior album classico”), mentre Martha Argerich ha vinto il premio vero e proprio per la “migliore esecuzione solistica con orchestra” riferita ai concerti di Beethoven in una registrazione diretta da Claudio Abbado. Un premio e due nomination sulle dieci categorie riservate dal Grammy Award alla musica classica sono il corposo segnale della statura mondiale detenuta dalla grande pianista argentina.

Geza Hosszu-Legocky, nato a Losanna nel 1985 da una famiglia di tradizioni musicali, dopo aver studiato privatamente a Ginevra, ha proseguito all’Accademia musicale di Vienna. Nel 1993 ha iniziato il perfezionamento sotto la guida di Marina Sokorova e Dora Schwarzberg. Già all’età di nove anni ha compiuto una serie di concerti con l’Orchestra Nazionale Ungherese a Budapest, e tournée in Italia, Francia, Germania, Spagna, Giappone, Argentina e USA. È stato invitato da grandi orchestre quali l’Orchestre Philharmonique de Radio France con Myung-Whun Chung, NHK Orchestra di Tokyo con Charles Dutoit, la Kremerata Baltica con Gidon Kremer. In campo cameristico ha collaborato con Martha Argerich, Renaud and Gautier Capuçon, Nelson Freire, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Gabriela Montero, Vadim Repin. Ha partecipato ai festival di Aspen (USA), Beppu (Giappone), Buenos Aires, Ludwigsburg (Germania), Lugano, Festival pianistico della Ruhr (Germania), Saratoga (USA), Taipei (Taiwan), Verbier. Nel 2003 è stato invitato al Festival di Cassis (Francia) a collaborare con Martha Argerich, Ruggiero Ricci e Ivry Gitlis. Géza ha la passione della musica tzigana, che pratica con il proprio complesso denominato “The Bohemian Virtusi”.

Adriana Benignetti