giovedì 15 marzo 2012

Piero Rattalino ci guida alla scoperta della musica pianistica

Autore: Piero Rattalino
Titolo: Guida alla Musica Pianistica
Editore: Zecchini Editore
Serie: Guide Zecchini

Edizione: Varese, 2012
Pagine: XXIV + 648
Formato: 15x21, cartonato
Prezzo: € 45,00
Codice ISBN: 978-88-6540-015-9


«La proposta dell’Editore di scrivere la Guida alla letteratura pianistica mi trovò subito consenziente, ma ebbi poi qualche dubbio sul taglio da dare alla pubblicazione. Una guida può essere in astratto impostata come catalogo o come enciclopedia. All’atto pratico i due sistemi si intersecano necessariamente, ma altrettanto inevitabilmente uno dei due prevale sull’altro. Dopo averci pensato un po’ sopra ho deciso per l’enciclopedia. Soprattutto per una ragione. La mia Guida è destinata in primis al pubblico degli amanti della musica classica, non degli specialisti, e certe notizie, che per lo specialista sono preziose, indispensabili, dicono poco o nulla all’appassionato. Un catalogo comprende per ogni composizione un breve commento, preceduto da una scheda che reca una serie di dati: titolo in lingua originale, numero d’opera o classificazione analoga, anno di composizione, anno di pubblicazione, editore, dedicatario, movimenti, tonalità, durata indicativa, data, se reperibile, della prima esecuzione e relativi interpreti. Io ho rinunciato a fare la scheda e mi sono limitato a riportare sistematicamente, nel testo, l’anno di composizione e il numero d’opera o di catalogo, e spesso l’anno di pubblicazione. Ho riportato il titolo talvolta in lingua originale, con traduzione, e più spesso soltanto in italiano. Oltre a questi, che sono i dati di identificazione essenziali, ho utilizzato le altre notizie quando erano di qualche rilevanza per le mie spiegazioni e i miei commenti […]».
Piero Rattalino (dalla Premessa)


Oltre 2.000 composizioni, oltre 300 anni di musica, oltre 100 monografie, 1 solo autore: questi, in sintesi, i numeri di Guida alla musica pianistica, lavoro immane che Piero Rattalino ha appena pubblicato con l’editore Zecchini. Un’impresa davvero ardua, soprattutto se si pensa alla vastità e alla complessità della materia, e che Rattalino ha potuto realizzare grazie alla sua ormai quasi secolare esperienza di pianista, didatta e studioso.

Il risultato è un volume che, a dispetto delle sue 648 pagine (più 24 di Premessa e Introduzione), si legge quasi tutto d’un fiato, come fosse un romanzo. “La Guida alla letteratura del pianoforte è impostata più come enciclopedia storica che come catalogo”, tiene a sottolineare l’Autore: non un’enciclopedia nel senso tradizionale, però, vien voglia di aggiungere. Il linguaggio chiaro, scorrevole e avvincente, unito alla centralità data sempre e comunque al Pianoforte, rendono, infatti, la lettura di questo libro estremamente piacevole e interessante: non una raccolta di mere nozioni o dati, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta del pianoforte, della sua storia, della sua evoluzione tecnologica e della sua letteratura. E in quest’ottica sono analizzati anche i grandi compositori che nel corso dei secoli hanno arricchito e trasformato questo straordinario strumento: una descrizione di taglio sociologico precede sempre ogni voce con l’obiettivo di rendere chiaro al lettore “il campo di possibilità concrete entro il quale si mossero e operarono in diversi momenti e in diverse circostanze”.

Tale impostazione, data al volume, risponde a un’idea precisa dell’Autore, ossia destinare la Guida in primis a un pubblico di appassionati e non di specialisti, e limitare, dunque, nozioni tecniche che rischierebbero di “scoraggiare” i non addetti ai lavori. In realtà, l’accuratezza delle analisi e il taglio dato all’opera rendono la stessa adatta a un pubblico “trasversale”: il pubblico di “non esperti” verrà condotto per mano in quest’affascinante viaggio intorno al Pianoforte, mentre gli specialisti troveranno circostanze storiche, dettagli e analisi altrove tralasciati. Le composizioni per pianoforte (sia le composizioni per pianoforte solo che per pianoforte e orchestra, n.d.r.) sono, infatti, esaminate da Rattalino secondo 7 direttrici (storica, biografica, descrittiva, strutturale, linguistica, strumentale e drammaturgica), mentre la loro esposizione è talvolta per generi, talvolta cronologica, talvolta mista.

Dichiarate, nella Premessa, sono anche le fonti: l’Autore “confessa” di aver scritto una buona parte ex-novo e di avere utilizzato, per la restante parte, suoi scritti contenuti in pubblicazioni normalmente non più accessibili (tranne che, per alcuni frammenti, Prokofiev. La vita, la poetica, lo stile, ancora in commercio, ma pubblicato dallo stesso editore della Guida, ossia Zecchini) e due pubblicazioni dalle quali ha “molto saccheggiato”, ossia: Schumann. Gli Scritti critici (trad. Gabrio Taglietti, Ricordi-Unicopli, Milano 1991) e Busoni. Lo sguardo lieto (trad. Laura e Luigi Dallapiccola e Fedele d’Amico, Il Saggiatore, Milano 1997).

La vastità e la complessità della materia, di cui parlavamo all’inizio, imponeva anche una selezione: i compositori di cui si parla sono 109 e su determinate inclusioni o, al contrario, esclusioni, il lettore potrà legittimamente dissentire. Rattalino si assume pienamente la responsabilità delle scelte che ha basato su criteri oggettivi e indiscutibili, da un lato, e su preferenze soggettive e personali (e dunque discutibili), dall’altro. Il tutto, però, è chiaramente dichiarato nella Premessa: il lettore è messo subito a conoscenza di chi troverà o non troverà nel volume e del perché. Dei clavicembalisti, ad esempio, sono inclusi solamente quelli che hanno svolto indirettamente un ruolo nella letteratura pianistica: saranno trattati, dunque, Scarlatti e Bach, ma non Frescobaldi, Sweelinck o Byrd. Un’altra esclusione operata dall’Autore riguarda i compositori viventi, con un’unica eccezione rappresentata da Elliot Carter: per il resto, le scelte “personali” che Rattalino ha attuato sono state condotte tenendo presente non solo il valore artistico delle composizioni ma anche, e soprattutto, l’incidenza sociale delle musiche condotte.

Molto interessante è anche l’Introduzione. Il pianoforte e le sue epoche storiche, un ampio saggio sul pianoforte, analizzandone la sua storia, le sue evoluzioni tecnologiche e i cambiamenti di “collocazione” che esso ha avuto nel mondo musicale.

Completano la Guida degli utilissimi indici: oltre al consueto Indice-sommario, troveremo, infatti, l’Indice cronologico dei compositori, l’Indice dei nomi e l’Indice delle opere citate.

Uno strumento utilissimo e indispensabile, questa bellissima Guida, per chi frequenta le sale dei concerti, per i semplici appassionati, per i dilettanti di musica, per i musicisti, ma anche, aggiungiamo, per chi ama, più in generale, leggere e troverà davanti a sé un libro scritto benissimo, avvincente e istruttivo.

La Guida alla musica pianistica è il terzo volume della serie “Guide Zecchini”. 

Adriana Benignetti