venerdì 13 maggio 2011

“Sold out” per Arabella Steinbacher

Arabella Steinbacher e Zhang Xian. Tre giorni di “tutto esaurito” in Auditorium a Milano per un Čajkovskij al femminile


(Foto: bbc.co.uk) 

Parigi, marzo 2004: all’ultimo minuto viene chiesto a una giovanissima violinista di sostituire Kyung-Wha Chung, ammalata, nel Concerto di Beethoven per violino e orchestra op. 61, da eseguire con l’Orchestre Philarmonique de Radio France diretta da Sir Neville Marriner. La giovanissima violinista accetta e, da qui in poi, la sua vita prenderà una piega diversa. Caso, destino, evento fortuito: comunque lo si chiami, è quello che ha permesso ad Arabella Steinbacher, brillante violinista tedesca, oggi non ancora 30enne, di cominciare una carriera mondiale e di affermarsi come una delle più interessanti soliste della sua generazione.

Padre tedesco, madre giapponese, la Steinbacher, nata a Monaco, si avvicina allo studio del violino a soli 3 anni; ha come maestri Ana Chumachenko e, soprattutto, Ivry Gitlis; “conquista” Anne-Sophie Mutter, che la incoraggia nella carriera e le regala un arco del liutaio Benoit Rolland. Attualmente suona uno Stradivari Booth del 1716.

Ha più di 20 concerti per violino in repertorio e le sue registrazioni hanno vinto premi internazionali come l’ECHO-Klassic Award nel 2007 e due German Record Critics.
Apprezzata dalla critica internazionale –  il New York Times di lei ha scritto: «Lirismo e fuoco ben equilibrati… Tra le sue doti una tecnica finemente cesellata e una tavolozza di tonalità stupendamente varia» – , la Steinbacher ha suonato con tutte le principali orchestre del mondo.

C’era grande attesa, dunque, la scorsa settimana (3, 4, e 6 marzo), per la sua esecuzione del Concerto per violino e orchestra in re magg. op. 35 di Ciajkovskij, uno dei capisaldi della letteratura per violino, reso celebre anche dal film Il Concerto. Arabella Steinbacher, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Verdi di Milano diretta da Xian Zhang, non ha deluso le aspettative. Sala gremita, applausi a scena aperta alla fine del primo tempo e bis (Fritz Kreisler, Recitativo und Scherzo Caprice op. 6), per la bella violinista dal talento eccezionale tutte e tre le date (giovedì 3, venerdì 4 e domenica 6 marzo): la Steinbacher ha sfoggiato una tecnica straordinaria, accompagnata da una musicalità già matura, capace di sfruttare appieno le potenzialità timbriche del suo Stradivari, strumento dal suono caldo e pastoso.

Il concerto in Auditorium si era aperto con il trascinante Capriccio spagnolo op. 34 di Nikolaj Rimskij-Korsakov, brano – inizialmente concepito per violino solo e orchestra – che usa temi popolari, riadattati per grande orchestra: eseguito brillantemente da tutta l’Orchestra, con un particolare cenno agli archi trascinati da Luca Santaniello, eccellente nei numerosi assoli. Infine, il concerto si è chiuso con il poema sinfonico Così parlò Zarathustra di Richard Strauss, nota composizione le cui prima battute sono state utilizzate da Stanley Kubrick come colonna sonora del film 2001. Odissea nello spazio.

Ottima prestazione per Zhang Xian, tornata alla guida dell’Orchestra Verdi, dopo i recenti successi ottenuti con la ORF Radio-Symphonieorchester di Vienna e la SWR Stuttgart Radio-Symphony Orchestra.

Adriana Benignetti