mercoledì 31 agosto 2016

“Die Zauberflöte” al Teatro alla Scala

Dal 2 al 26 settembre il capolavoro di Mozart va in scena al Piermarini con gli allievi dell’Accademia Teatro alla Scala, sempre più attiva e connessa con le attività del Teatro. Un anno di workshop e prove, un impegno straordinario per Ádám Fischer e Peter Stein

«La sfida è di insegnare ai cantanti la recitazione di prosa. Prosa perché Il flauto magico è un Singspiel, non un melodramma, e almeno il cinquanta percento dell’opera è parlato. Dunque l’attorialità diventa importante quanto il canto. Il lavoro con gli allievi è stato lungo e faticoso, perché nei Conservatori si trascurano gli aspetti legati all’articolazione della lingua, ai movimenti sul palco, a come si imposta un dialogo». Peter Stein 

Dopo la pausa estiva va in scena alla Scala dal 2 settembre Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart con la direzione di Ádám Fischer, la regia di Peter Stein e Solisti, Coro e Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala. Con questa produzione (le scene sono di Ferdinand Wögerbauer, i costumi di Anna Maria Heinreich) prende avvio un progetto che svilupperà la presenza dei complessi dell’Accademia nella vita del Teatro chiedendo in ogni stagione a un direttore d’orchestra e a un regista di rilievo internazionale di dedicarsi a preparare gli allievi per un intero anno di workshop e prove. L’obiettivo è quello di presentare uno spettacolo realizzato a coronamento di un percorso di studi ma con lo stesso livello qualitativo di una produzione professionale di un grande Teatro, dando la possibilità a giovani di talento di esibirsi alla Scala agli albori della carriera.

Nella produzione sono coinvolti 175 allievi tra cantanti solisti, professori d’orchestra, coristi, maestri collaboratori, sarti, attrezzisti, scenografi e fotografi oltre ai tirocinanti del Master in Performing Arts Management impiegati in diversi uffici. Da segnalare infine i numerosi ex allievi che hanno iniziato la loro carriera professionale e che in questa veste hanno partecipato alla produzione. 

Peter Stein, uno dei maestri del teatro del nostro tempo, debutta alla Scala solo nel 2000 con Tat’jana di Corghi, cui fanno seguito nel 2008 il dittico formato da Il prigioniero di Dallapiccola e Il castello del duca Barbablù di Bartók, sul podio Daniel Harding, Lulu di Berg diretta da Daniele Gatti nel 2010 e Aida diretta da Zubin Mehta nel 2015. Tra gli spettacoli di prosa più recenti ricordiamo la magistrale messa in scena de I Demoni di Dostojevskij nel 2010 (a Milano all’Hangar Bicocca), e nel 2015 un nuovo allestimento di Der Park di Botho Strauss all’Argentina di Roma e al Piccolo di Milano. 

Ádám Fischer, direttore mozartiano tra i più autorevoli, ha con la Scala e con Die Zauberflöte un rapporto particolare. Da bambino faceva parte insieme al fratello Iván del Coro di voci bianche dell’Opera di Budapest e insieme hanno cantato più volte due dei tre Geni. Allievo di Hans Svarowsky a Vienna, Fischer arriva alla Scala nel 1973 come concorrente del Premio Cantelli, di cui si aggiudica il primo premio. Nel 1983 dirige un concerto nella Stagione Sinfonica, presentando accanto al Don Juan di Strauss la Sesta Sinfonia di Bettinelli. Il debutto operistico avviene proprio con Die Zauberflöte nel 1986, cui segue nel 1998 Linda di Chamounix con Edita Gruberova. Fischer, fondatore dell’Orchestra Austro-Ungarica Haydn, è ospite regolare dei maggiori festival e teatri, dal Covent Garden all’Opéra di Parigi al Metropolitan. Nel 2001 ha diretto Der Ring des Nibelungen al Festival di Bayreuth.  

Stagione d’Opera e Balletto 2015 ~ 2016
2, 4, 6, 8, 12, 13, 19, 21, 23, 26 settembre 2016

Progetto Accademia

Wolfgang Amadeus Mozart
DIE ZAUBERFLÖTE

Opera tedesca in due atti
Libretto di Emanuel Schikaneder
(Edizione Proprietà Fondazione Teatro alla Scala)

Nuova produzione Teatro alla Scala

Direttore  ÁDÁM FISCHER
Regia  PETER STEIN
Scene  FERDINAND WÖGERBAUER
Costumi  ANNA MARIA HEINREICH
Luci  JOACHIM BARTH

Solisti dell’Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala
Coro e Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala

L’Accademia, un’istituzione in crescita
Con i suoi oltre 1.200 allievi provenienti da tutto il mondo, l’Accademia Teatro alla Scala è un’istituzione unica nel panorama internazionale: non esiste nel campo delle performing arts nessun’altra struttura didattica così strettamente legata a un grande Teatro, in cui si formino tutte le figure professionali legate allo spettacolo dal vivo, artistiche, tecniche e manageriali. Nel corso dell’ultimo anno sono state introdotte importanti novità tra cui spiccano l’aumento degli allievi delle classi di canto e la possibilità per i Professori dell’Orchestra scaligera di insegnare un congruo numero di ore, cui seguono programmi di partecipazione degli studenti alle attività del Teatro. Inoltre si moltiplicano le presenze dei grandi direttori sul podio dell’orchestra dell’Accademia: al prezioso impegno del M° Fabio Luisi hanno fatto seguito il 16 marzo 2016 il concerto diretto dal M° Michele Mariotti al Petruzzelli di Bari e il 1° luglio l’inaugurazione con il M° Zubin Mehta del Colosseo restaurato. Infine il M° Christoph Eschenbach dirigerà il 2 ottobre un concerto straordinario per la Fondazione Rava Onlus.

Die Zauberflöte al Teatro alla Scala
Rappresentato per la prima volta al Theater an der Wien nel 1791, Die Zauberflöte arriva alla Scala, naturalmente in italiano, solo nel 1816, direttore il violinista, violista e compositore Alessandro Rolla, che guidava l’orchestra scaligera dal 1803. Dopo questa prima rappresentazione occorre però aspettare oltre un secolo per riascoltare il Flauto al Piermarini: è solo nel 1923 che Arturo Toscanini dirige il capolavoro mozartiano in un allestimento di Giovacchino Forzano con i costumi di Caramba. Altri 27 anni più tardi lo dirige Otto Klemperer con regia di Mario Frigerio e un cast italianissimo che include Margherita Carosio come Pamina, Giuseppe Taddei come Papageno e Tancredi Pasero come Sarastro, unica straniera la Regina della notte di Wilma Lipp. L’opera viene presentata per la prima volta in lingua originale nella leggendaria produzione del 1955 con direzione (e regia!) di Herbert von Karajan e un cast che comprende Elisabeth Schwarzkopf come Pamina, Nicolai Gedda come Tamino, Erika Köth come Regina, Nicola Zaccaria come Sarastro e ancora Taddei come Papageno. Nel 1985 è Wolfgang Sawallisch a dirigere, nel celebre allestimento di John Cox con scene e costumi di David Hockney proveniente da Glyndebourne, Barbara Bonney come Pamina, Thomas Moser come Tamino e Evghenij Nesterenko come Sarastro; Sprecher è l’immenso Hans Hotter; l’allestimento sarà ripreso due anni più tardi con la direzione di Ádám Fischer e Yvonne Kenny Pamina, Gösta Windbergh Tamino e Luciana Serra Regina della Notte: Papageno è Hermann Prey. Sir Georg Solti dirige nel 1991 due esecuzioni in forma di concerto; nel cast spiccano, accanto a Luciana Serra che torna come Regina della notte, René Pape come Sarastro, Ruth Ziesak come Pamina e Franz Grundheber come Sprecher. Die Zauberflöte conquista la ribalta dell’inaugurazione di stagione il 7 dicembre 1995: lo spettacolo è affidato alla terna De Simone - Carosi - Nicoletti, sul podio Riccardo Muti, in palcoscenico Andrea Rost è Pamina, Paul Groves Tamino, Sarastro Matthias Hölle, Papageno uno straordinario Simon Keenlyside. Lo spettacolo verrà ripreso tre anni più tardi. Nel 2011, a 36 anni dall’allestimento di David Hockney, è di nuovo un grande artista figurativo a firmare lo spettacolo: William Kentridge presenta una scena continuamente trasformata dalle proiezioni, sulla quale si muovono Genia Kühmeier come Pamina, Saimir Pirgu come Tamino, Alex Esposito come Papageno, Albina Shagimuratova come Regina e Günther Groissböck come Sarastro, sotto la direzione di Roland Böer.