venerdì 11 marzo 2016

Vladimir Ashkenazy, Ada Meinich e Dimitri Ashkenazy a Milano

Martedì 15 marzo alle ore 21.00, i musicisti saranno protagonisti, al Teatro Dal Verme di Milano, di un concerto per la Stagione Concertistica di “Serate Musicali” In programma musiche di Schumann, Clarke, Gade e Shostakovich



Vladimir Ashkenazy (al pianoforte), Ada Meinich (al violino) e Dimitri Ashkenazy (al clarinetto) saranno i protagonisti, per la Stagione Concertistica 2015/2016 di “Serate Musicali”, di un concerto martedì 15 marzo alle ore 21.00, presso il Teatro Dal Verme di Milano.


Nel concerto del 15 marzo, i tre musicisti eseguiranno musiche di Schumann, Clarke, Gade e Shostakovich.

Concerto di martedì 15 marzo ore 21.00
Teatro Dal Verme
via San Giovanni sul Muro 2, Milano

Martedì 15 marzo 2016 ore 21.00
                                                     
«Il Genio è Donna»
Pianista Vladimir Ashkenazy
Clarinettista Dimitri Ashkenazy
Violista Ada Meinich

R. Schumann
Tre Romanze op. 94 per clarinetto e pianoforte
R. Clarke
Prelude, Allegro and Pastorale per clarinetto e viola
N. W. Gade
Fantasistykker per clarinetto e pianoforte
D. Shostakovich
Sonata per viola e pianoforte op. 147

Biglietti: € 30,00 intero; € 25,00 ridotto

PER BIGLIETTI SCONTATI scrivi a: adriana@musicaprogetto.org

Il programma (tratto dal libretto di sala)

ROBERT SCHUMANN 
TRE ROMANZE OP. 94 PER CLARINETTO E PIANOFORTE
Le Tre Romanze op. 94 per clarinetto e pianoforte furono un dono di Natale per Clara, mentre si chiudeva il 1849, anno grande per il compositore e si apriva, dopo il fallimento dei moti del 1848, un nuovo periodo per la Germania: l'eroismo romantico avrebbe ceduto il passo a una più confortevole Gomütlickeit, e quella machtgeschütze Innerlichkeit (intimità protetta dal potere) non sgradita al cancelliere Bismarck. A differenza di Wagner, Schumann non era mai salito sulle barricate: «Odio tutto ciò che non nasce da un intimo impulso di vita» aveva scritto nel diario, confermando la propria estraneità alle utopie dei giovani universitari tedeschi, da lui frequentati durante gli studi, mai completati, alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Lipsia. Si tratta di tre piccole composizioni dalla forma tripartita (A-B-A) e dal carattere delicato e quasi salottiero; dalla malinconia della prima si passa alla serenità e all'incanto melodico della seconda per finire col mistero quasi magico della terza. Ad libitum, suggerisce Schumann, l’oboe può essere sostituito dal violino o dal clarinetto. Essenziali le indicazioni per i tre movimenti: Nicht schnell (Non veloce) per il primo e il terzo, Einfach, innig (Semplice, intimo) per il secondo. L'unità dell'opera si costituisce nell'intensità del dialogo tra i due solisti; un colloquio che conosce un fitto, continuo lavorio di variazioni, sommesse ma percepibili; mutano, all'interno delle frasi diatoniche, gli intervalli, i rapporti tra le voci, i loro colori, ma non si allenta la seduzione del racconto, che non avverte la necessità di un cammino, di una meta per persuadere. «Non sono certo un pensatore - aveva scritto da ragazzo - non riesco mai a proseguire logicamente il filo di un buon pensiero... Fantasia, credo di averne».

REBECCA CLARKE  
PRELUDE, ALLEGRO AND PASTORALE, PER CLARINETTO E VIOLA
Rebecca Clarke è stata una tra i più importanti compositori britannici nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale. La sua musica, dimenticata per un lungo periodo, è tornata al centro dell’attenzione nel 1976, a seguito di una trasmissione radiofonica dedicata al suo novantesimo compleanno. Oltre metà delle sue composizioni non è stata pubblicata ed è rimasta in possesso dei suoi eredi, come la maggior parte dei suoi scritti, fino all'inizio degli anni duemila, quando molte sue composizioni sono state pubblicate e registrate, tra i quali Morpheus e due dei suoi Quartetti per archi (2002). Buona parte della musica di Rebecca Clarke ha in organico la viola, il suo strumento. Prelude, Allegro, and Pastorale, del 1941, è una composizione di influenza neoclassica per clarinetto e viola, scritta originariamente per suo fratello e sua cognata 

NIELS WILHELM GADE
FANTASISTYKKER OP.43 PER CLARINETTO E PIANOFORTE
Niels Gade nacque a Copenhagen e iniziò la carriera come violinista nella Royal Danish Orchestra, oltre a comporre. Mendelssohn, molto colpito dalla sua prima Sinfonia, lo invitò a insegnare al Conservatorio di Lipsia, di cui nel 1847   divenne direttore, come anche del Gewandhaus, dopo la morte di Mendelssohn. Nel 1848, allo scoppio della guerra tra Prussia e Danimarca, tornò a Copenhagen, dove divenne il direttore della Società musicale della città e fondò una nuova orchestra con un nuovo coro. É considerato il maggior compositore scandinavo del periodo romantico, influenzandone alcuni come Grieg, Nielsen e Malling. La sua musica mostra l’influenza esercitata su di lui sia da Mendelssohn che da Schumann. I Pezzi fantastici furono composti nel 1864, prendendo a modello Schumann; infatti tre dei quattro richiamano proprio il suo stile. Il quarto invece, l’unico con un titolo, cioè “Ballata”, è una versione stilizzata di un brano popolare nordico. La composizione fu molto popolare ai tempi di Gade ed ebbe molte trascrizioni, benché originariamente fosse stata trascritta per clarinetto o violino.    

DMITRI SHOSTAKOVICH 
SONATA PER VIOLA E PIANOFORTE OP. 147
La Sonata per viola op. 147 è l'ultima composizione di Dmitri Shostakovich, completata nell'estate del 1975, poco prima della morte del compositore. È dedicata a Fyodor Druzhinin, uno dei più significativi violisti sovietici dell'epoca e membro del Quartetto Beethoven. Lavoro dell'estremo periodo compositivo, la Sonata è espressione dello stile cupo della sua tarda produzione. Shostakovich consultò Druzhinin durante la stesura dell'opera: in una telefonata del 25 giugno 1975 gli aveva chiesto indicazioni tecniche sulle quarte parallele, mentre il 4 agosto il compositore, ricoverato in ospedale quello stesso giorno, riferiva di avere completato i primi due movimenti, chiamandoli "Novella" e "Scherzo", sostenendo anche di essere preoccupato dal timore di non riuscire a completare la Sonata per via delle sue condizioni di salute. Due giorni dopo il violista venne a sapere per telefono dal compositore che anche il terzo movimento era completo. Il 6 agosto Druzhinin ricevette l'autografo della Sonata dai familiari di Shostakovich, insieme a un biglietto nel quale questi lo informava del peggioramento della sua malattia e del ricovero in isolamento. Shostakovich è morto il 9 agosto, non facendo in tempo a sentire la sua ultima composizione eseguita. La prima esecuzione è stata tenuta privatamente da Druzhinin con il pianista Mikhail Muntian il 25 settembre, anniversario della nascita del compositore ed eseguita in pubblico il 1º ottobre successivo. La Sonata sfrutta tutte le risorse tecniche e dinamiche della viola e ha una notevole carica spirituale. Si articola in tre movimenti dalla successione di andamenti lento-veloce-lento. L'Andante iniziale, in cui si intravede una forma-sonata non rigorosa, si apre con una figurazione di pizzicati della viola, accompagnati da una parte ugualmente contenuta del pianoforte, cui segue un primo soggetto esposto e sviluppato da entrambi gli strumenti, con la parte di viola che impiega spesso effetti particolari quali pizzicato, glissando e tremolo sul ponte. Dopo la ripresa si intravede un secondo tema cromatico. Dopo una Cadenza della viola, il movimento termina nella tonalità prevalente di do maggiore. Il secondo movimento è caratterizzato dal contrasto fra le figurazioni puntate e i passi legati, in tonalità prevalente di si bemolle maggiore. Mentre il pianoforte inizia con una figurazione staccata, la viola propone una melodia cantabile di gusto russo. Si alternano momenti brillanti e virtuosistici con passi cantabili e parte del materiale proviene direttamente dall'incompleta opera I giocatori (1942). L'ultimo movimento porta una carica emozionale significativa, permeata dalle tematiche del trascorrere del tempo e della morte. Si apre con una frase cantabile in 5⁄4 della viola, i cui pizzicati accompagnano poi il pianoforte nel ritorno al 3⁄2. Con alcuni elementi come gli arpeggi del pianoforte, il movimento richiama, con uno stile citazionale comune nella tarda produzione (1969–1975) di Shostakovich, i motivi ritmici della Sonata op. 27 n. 2 (1801) di Beethoven, sovrapposti al materiale tematico già sentito nei movimenti precedenti; il compositore ha infatti indicato questo movimento come «in memoria del grande Beethoven». La prima registrazione, eseguita dagli interpreti della prima, è stata pubblicata due mesi dopo; nei primi quindici anni dalla composizione sono state pubblicate ventidue registrazioni in tredici Paesi, ben più rispetto alla Sonata per violino dello stesso autore. 

Nato nel 1969 a New York, Dimitri Ashkenazy ha intrapreso lo studio del pianoforte a sei anni per poi dedicarsi al clarinetto con Giambattista Sisini, con il quale ha continuato a studiare anche dopo esser entrato al Conservatorio di Lucerna nel 1989. Completati gli studi, ha intrapreso un'intensa attività di solista e musicista da camera. Ha suonato alla Royal Festival Hall di Londra con la Royal Philharmonic Orchestra, all'Hollywood Bowl con Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, alla Sydney Opera House con la SBS Youth Orchestra, al Festival Casals di Puerto Rico con l'Orchestra Filarmonica Ceca e in Giappone con la Japan Philharmonic, Tokyo Metropolitan Symphony e Mito Chamber Orchestra. Oltre ai grandi concerti per clarinetto, il suo repertorio si estende fino alla musica contemporanea includendo opere di Peter Maxwell Davies e Krzysztof Penderecki di cui ha eseguito la trascrizione del Concerto per viola alla sua presenza. Ha inoltre eseguito in “Prima assoluta” Concerti di Marco Tutino (con i Filarmonici della Scala, Milano), di Filippo del Corno (con l'Orchestra I Pomeriggi Musicali) e di Peter Maxwell Davies “Clarinet Quintet Inno ad Artemide Locheia” (con il Brodsky Quartet al Festival di Lucerna). Ha inoltre collaborato con i Quartetti Kodaly e Faust e con Barbara Bonney, David Golub, Edita Gruberova, Ariane Haering, Antonio Meneses, Cristina Ortiz, Maria Joao Pires, Vovka Ashkenazy, Vladimir Ashkenazy. Oltre all'attività concertistica ha realizzato numerosi CD per importanti etichette ed emittenti radiofoniche. É stato invitato a tenere corsi di perfezionamento in Australia, Spagna, Romania, Nuova Zelanda, Singapore, Islanda, Svizzera e Stati Uniti. Nella stagione 201314 ha collaborato con: Thuringer Philharmonie Gotha, Camerata Bohemica di Praga, Orchestra di Istanbul, Thailand Philharmonic, Gottinger Symphonie-Orchester, Orchestra Staatstheater Giessen, Orquesta de Camara Baetica di Siviglia, Plzeň Philharmonic, London Concert Orchestra. In ambito cameristico è apparso in Germania, Svizzera, Austria, Russia, Francia, Norvegia, Giappone e Italia. Nel corso delle stagioni '14/'15 e '15/'16 ha ulteriormente intensificato l'attività cameristica apparendo in formazione di Trio con Vladimir Ashkenazy e Ada Meinich, collaborazione che continuerà nel corso della stagione 16/17. Nel prossimo maggio Dimitri suonerà con il Quartetto Endellion (Quartetto in residenza presso l'Università di Cambridge), nell'ambito del Festival “W.A. MOZART” di Rovereto.  È ospite di Serate Musicali dal 1991.     

Nata a Oslo, Ada Meinich intraprende gli studi musicali nella sua città natale, perfezionandosi a Stoccolma, Francoforte, Berlino e Salisburgo come allieva di Bjørn Sjøgren, Tabea Zimmermann, Veronika Hagen. Il suo desiderio di esplorare le molteplici risorse del suo strumento l'ha condotta a esperienze musicali di ambiti diversi, incluse le collaborazioni con Ensembles di musica contemporanea e di tango, gruppi folk, gruppi di musica antica su strumenti originali e improvvisazioni. Nell'ambito della musica classica tradizionale, ha suonato con: Berliner Philharmoniker, Spiramirabilis, Orchestra Mozart, Camerata di Ginevra. Ada ritiene che la musica da camera rappresenti la miglior ricerca espressiva delle più profonde emozioni umane. Particolare è la collaborazione con il Quartetto Faust, del quale è elemento costituente sin dal 2008. Ulteriori collaborazioni con Bernd Glemser, Laurence Power, Antoine Tamestit, Dimitri Ashkenazy, Eric Lamb e Vladimir Ashkenazy. 

Vladimir Ashkenazy
Direttore Musicale della European Union Music Youth Orchestra
Direttore Laureato della Philharmonia Orchestra London
Direttore Laureato della NHK Symphony Orchestra Direttore Laureato della Iceland Symphony Orchestra

La direzione d'orchestra ha rappresentato l’attività preponderante di Vladimir Ashkenazy nel corso degli ultimi trent'anni. In qualità di Direttore Laureato della Philharmonia Orchestra di Londra, ha guidato una delle più importanti tourneés dell'America Latina nel settembre 2014. Ricopre inoltre la stessa prestigiosa carica presso la Iceland Symphony Orchestra e presso la NHK Symphony Orchestra ed è Direttore Musicale della European Union Youth Orchestra, con la quale ha collaborato per innumerevoli progetti di registrazione e importanti tourneés internazionali. Dirige regolarmente le più importanti orchestre: Cleveland Orchestra, San Francisco Symphony, Deutsches Symphonie Orchester Berlin, oltre a essere Direttore Ospite di altre prestigiose formazioni. Come pianista, Vladimir Ashkenazy continua a effettuare incisioni. La primavera del 2013 ha visto la nascita di un'opera di grandissimo valore: “Ashkenazy: 50 Years on Decca”, un cofanetto contenente 50 CD in cui l'artista celebra la sua lunga collaborazione con la Decca Classics. Nel 2014 è stata pubblicata una vera pietra miliare della sua attività pianistica: una raccolta di composizioni di Rachmaninov sia per pianoforte ch per orchestra.  Vladimir Ashkenazy è stato ospite di Serate Musicali per la prima volta il 9 giugno del 1983, ritornando per ogni stagione in qualità sia di pianista che di direttore, alla testa di quasi tutte le orchestre che lo hanno visto Direttore Principale; da ultimo della European Union Youth Orchestra.  Eventi storici: il 5 maggio del 1994 alla Scala in Trio con Itzhak Perlman e Lynn Harrel; il 20 settembre del 1994 in Conservatorio con RSO Berlin, solista Sviatoslav Richter.

Adriana Benignetti