mercoledì 1 aprile 2015

A Yuri Temirkanov il premio “Una vita nella musica” 2015

Giovedì 2 aprile alle ore 11.00, alle Sale Apollinee, la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento. Sempre giovedì, alle ore 20.00 (e in replica sabato alle 17.00), Temirkanov dirigerà l’Orchestra del Teatro Veneziano. In programma musiche di Haydn, Šostakovič e Brahms



A Yuri Temirkanov, uno dei maggiori direttori viventi, da 27 anni alla testa dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo con cui debuttò nel 1967 e protagonista alla Fenice di molti indimenticabili concerti nel corso degli ultimi vent’anni, la Fondazione Teatro La Fenice dedicherà giovedì 2 aprile 2015 due appuntamenti di grande rilievo. 





Alle ore 12.00 presso le Sale Apollinee a Yuri Temirkanov sarà consegnato il Premio «Una vita nella musica», fondato nel 1979 da Bruno Tosi per celebrare le personalità più illustri della scena musicale internazionale, e giunto nel 2015 alla sua ventottesima edizione. Il nome del maestro russo si aggiungerà così a quelli di Arthur Rubinstein, Andrés Segovia, Karl Böhm, Carlo Maria Giulini, Yehudi Menuhin, Mstislav Rostropovič, Gianandrea Gavazzeni e Franco Ferrara, Nathan Milstein, Leonard Bernstein e Francesco Siciliani, Nikita Magaloff, Isaac Stern, Maurizio Pollini, Raina Kabaivanska e Luca Ronconi, Salvatore Accardo, Claudio Abbado, Carla Fracci e Renzo Piano, Ruggero Raimondi, Pier Luigi Pizzi, Zubin Mehta, Alfred Brendel, Claudio Scimone e I Solisti Veneti, Daniel Barenboim, Carlo Bergonzi, Gidon Kremer, Aldo Ciccolini, Myung-Whun Chung, Salvatore Sciarrino: un albo d’oro di assoluto prestigio che conferma la levatura del Premio e ne fa uno dei simboli riconosciuti dell’incontro tra la città di Venezia e la grande musica.

Organizzato dalla Fondazione Teatro La Fenice e coordinato da un comitato scientifico formato da Mario Messinis (presidente), Oreste Bossini, Massimo Contiero, Andrea Estero, Giampaolo Minardi, Giorgio Pestelli e Francesca Valente, il prestigioso riconoscimento veneziano comprende dal 2013 una sezione «Nuove generazioni», con tre premi destinati ad artisti e studiosi under 45 (35 per gli interpreti) che si siano distinti nell’ambito della composizione, dell’interpretazione e della ricerca musicologica. Accanto a Yuri Temirkanov riceveranno così il Premio «Una vita nella musica - Giovani» il Quartetto Noûs che si esibirà in un breve programma concertistico con musiche di Čajkovskij, il compositore Emanuele Cella e il musicologo Francesco Ceraolo, nel corso di una cerimonia che vedrà la consegna a Yuri Temirkanov di un piatto in vetro artistico di Murano con decorazione in foglia d’oro e ai giovani premiati di tre premi in vetro tutti realizzati dal Consorzio Promovetro Murano.

A Yuri Temirkanov verrà inoltre consegnata Ondina (2015), un’opera in vetro soffiato offerto da Massimo Micheluzzi, artista veneziano di fama internazionale. Il generoso dono del maestro Micheluzzi è stato reso possibile grazie alla mediazione culturale della dottoressa Francesca Valente, a nome del Comitato scientifico che desidera associare il Premio a un oggetto artistico che celebri Venezia anche sul piano dell’arte contemporanea.

A coronamento della giornata, giovedì sera alle 20.00 Yuri Temirkanov dirigerà in Sala Grande un concerto sinfonico con l’Orchestra del Teatro La Fenice, che si aprirà con terza delle dodici sinfonie londinesi di Franz Joseph Haydn, la Sinfonia in sol maggiore Hob. I: 94 detta La sorpresa (1792), e proseguirà con il Concerto per pianoforte, orchestra d’archi e tromba in do minore op. 35 di Dmitrij Šostakovič, composto a Leningrado nel 1933 e interpretato dal ventunenne pianista goriziano Alexander Gadjiev, vincitore nel 2013 della 30ª edizione del Premio Venezia, e da Piergiuseppe Doldi, prima tromba dell’Orchestra del teatro veneziano. La seconda parte della serata sarà interamente dedicata alla Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms, composta a Baden-Baden nel 1877 e talora considerata come la «Pastorale» di Brahms.

Il concerto costituirà l’ottavo appuntamento della Stagione sinfonica 2014-2015, e sarà replicato sabato 4 aprile alle ore 17.00 (turno U). L’esecuzione del 2 aprile (turno S) sarà preceduta alle 19.20 nelle Sale Apollinee da un approfondimento del programma musicale a cura del musicologo Roberto Mori, a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Affrancato dai vincoli con i principi Esterházy, Franz Joseph Haydn approda a Londra nel 1791. Accolto con eccezionale calore fin dal primo concerto, nel corso dei due soggiorni londinesi compone dodici straordinarie sinfonie alcune delle quali ricevono soprannomi evocatori: Surprise, Miracle, Military, The Clock, Drum Roll. Nel caso della Sinfonia n. 94, i due appellativi (La sorpresa nei paesi anglosassoni e Colpo di timpano in quelli di lingua tedesca) derivano dal fortissimo di tutta l’orchestra rinforzato dal timpano che caratterizza il secondo movimento. Eseguita per la prima volta il 23 marzo 1792 sotto la direzione del compositore, è la terza delle sinfonie «londinesi» e si articola in un Vivace assai preceduto da un Adagio cantabile introduttivo, un Tema con variazioni, un Minuetto che ricorda i Ländler tedeschi, e uno scattante Allegro di molto conclusivo.

La produzione concertistica di Dmitrij Šostakovič comprende due composizioni dedicate al pianoforte, due al violino e due al violoncello. La stesura del Concerto in do minore per pianoforte, tromba e orchestra op. 35 risale al 1933, nel pieno di una crisi espressiva del musicista iniziata dopo la Lady Macbeth e che troverà un parziale superamento con la Sinfonia n. 4. Lavoro di grande eclettismo tecnico ed estetico, oscillante tra adesione alla tradizione romantica e sarcasmo graffiante, questo concerto dall’organico quasi cameristico, con il pianoforte accompagnato dai soli archi e dai ‘commenti’ della tromba concertante, è una sorta di mosaico realizzato in buona parte con autoimprestiti e rimandi a temi di altri autori (primo tra tutti Beethoven, con l’incipit dell’Appassionata) e a melodie popolari entro una cornice rapsodica. Il risultato è un eccentrico divertissement musicale che Šostakovič, dopo la prima esecuzione a Leningrado (15 ottobre 1933), difenderà rivendicando «il diritto di ridere della musica seria».

La composizione della Prima Sinfonia aveva richiesto a Johannes Brahms una lunga gestazione: quasi un quindicennio di dubbi e rielaborazioni. La Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 nasce invece quasi di getto durante l’estate del 1877. La prima esecuzione a Vienna, il 30 dicembre 1877, con i Wiener Philharmoniker diretti da Hans Richter, riceve accoglienze trionfali, ma al di fuori della capitale dell’impero austro-ungarico l’opera viene accusata di essere ‘leggera’ e poco beethoveniana. Si inizia così a considerare la Seconda Sinfonia la ‘pastorale’ di Brahms, e lo stesso autore la definisce «una piccola sinfonia, gaia, assolutamente innocente», salvo poi contraddirsi in una lettera all’editore Simrock: «Non ho mai scritto nulla di altrettanto triste». Considerata la diversità dei punti di vista e delle definizioni («pastorale», come s’è detto, ma anche «mozartiana», «sinfonia viennese», «l’ultima di Schubert», «una suite di valzer»), sembra esserci qualcosa di peculiare e allo stesso tempo inafferrabile nel carattere di questo lavoro. Al di là delle etichette, gli spunti lirici e gli echi pastorali che si possono cogliere nel trattamento dei fiati coesistono con la struggente malinconia romantica che emerge dalla cantabilità degli archi, in particolare dei violoncelli. Quanto ai mezzi formali, Brahms concilia la monumentalità con la sensibilità intimista, e trova una propria strada e una nuova espressività percorrendo consapevolmente la via ‘costruttivista’ del classicismo impersonato da Haydn, Mozart e Beethoven. Così, se i legami con la tradizione sono evidenti nell’articolazione in quattro movimenti, la forma sonata che rappresenta l’ossatura formale del primo e del quarto tempo è trattata con la più ampia libertà.

Dal 1988 Yuri Temirkanov è direttore artistico e direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, con cui effettua regolarmente importanti tournée internazionali e registrazioni discografiche. Vincitore nel 1966 del prestigioso Concorso pansovietico di direzione d’orchestra, è subito invitato da Kirill Kondrašin a effettuare una tournée in Europa e negli Stati Uniti con l’Orchestra Filarmonica di Mosca e il violinista David Ojstrach. Nel 1967 debutta con la Filarmonica di San Pietroburgo, nel 1968 è nominato direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Leningrado e nel 1976 diviene direttore musicale del Teatro Kirov, carica che mantiene fino al 1988, con leggendarie produzioni di Evgenij Onegin e La dama di picche. Nel 1977 debutta a Londra con la Royal Philharmonic Orchestra, divenendone dapprima direttore ospite principale e poi, dal 1992 al 1998, direttore principale. È stato inoltre direttore ospite principale dei Dresdner Philharmoniker (1992-1997) e della Danmarks Radio SymfoniOrkestret (1998-2008), e direttore musicale della Baltimore Symphony Orchestra (2000-2006). Direttore ospite principale del Teatro Bol’šoj fino al 2009, dal 2010 al 2012 è stato direttore musicale del Teatro Regio di Parma. Le sue numerose incisioni comprendono collaborazioni con la Filarmonica di San Pietroburgo, la New York Philharmonic, la Danmarks Radio SymfoniOrkestret e la Royal Philharmonic, con cui ha registrato l’integrale dei balletti di Stravinskij e delle sinfonie di Čajkovskij. Su sua iniziativa, dal 1999 San Pietroburgo ospita nel periodo natalizio il Festival invernale internazionale «Piazza delle Arti»: punto focale dell’edizione 2013 è stato la celebrazione del 75° compleanno di Yuri Temirkanov e del 25° anniversario della sua nomina a direttore principale della Filarmonica di San Pietroburgo. Yuri Temirkanov ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Russia, tra cui i quattro gradi dell’Ordine al merito per la Patria. In Italia ha ricevuto due Premi Abbiati (2003 e 2007), il titolo di «direttore dell’anno» (2003), il titolo di Commendatore dell’Ordine della stella d’Italia (2012) e il Premio Arturo Benedetti Michelangeli (2014).


(comunicato stampa)