giovedì 26 marzo 2015

Pierre Boulez (Montbrison, 26 marzo 1925), 90 anni in musica

Gli auguri del Teatro alla Scala e di Riccardo Chailly al Maestro nel giorno del suo compleanno

Pierre Boulez compie 90 anni. Una vita dedicata alla musica, che tutto il mondo festeggia. Nell’inviargli gli auguri del Teatro alla Scala il Sovrintendente Alexander Pereira ricorda i “tanti concerti fatti insieme quando dirigevo il Konzerthaus di Vienna, dove Boulez era ospite regolare con la London Symphony e dove diresse i suoi primi concerti con i Wiener Philharmoniker”. 


Riccardo Chailly rivolge un augurio affettuoso “a un uomo di cultura che con la sua intelligenza e il suo coraggio è divenuto un punto di riferimento come compositore e come interprete. Questo pioniere sempre affascinato dal gioco delle idee è però anche una figura di straordinaria umanità: nelle nostre conversazioni resto sempre colpito del suo senso dell’umorismo”.

Festeggiare con affetto e gioia il compleanno di Pierre Boulez significa anche riflettere sull’identità culturale del nostro teatro e della nostra città. La Lulu di Berg da lui diretta nel 1979, la Seconda sonata nelle esecuzioni di Maurizio Pollini, i concerti con l’Ensemble Intercontemporain ma anche con l’Orchestra della Scala sono pietre angolari di una Milano colta e orgogliosa, capace di costruire la propria fisonomia nel contesto più ampio del dibattito internazionale.     

È il 1970 quando una composizione di Boulez risuona per la prima volta in una stagione scaligera: è Domaines, eseguita dalla Società Cameristica Italiana alla Piccola Scala. Tra le prime esecuzioni milanesi di opere di Boulez vanno ricordate almeno il Marteau sans Maître nella coreografia di Béjart nel 1973, la prima assoluta di In memoriam Maderna diretta da Lucas Vis alla Piccola nel 1974, Rituel con Gary Bertini nel 1977. Maurizio Pollini esegue la meravigliosa Seconda Sonata nel 1978, nel 2000 e nel 2009, Bruno Canino e Antonio Ballista il Quaderno II di Structures nel 1978. Nel 1979 Boulez dirige la sua unica opera alla Scala, Lulu di Alban Berg nel completamento di Friedrich Cerha; la messa in scena è quella leggendaria di Patrice Chéreau, la produzione (e l’orchestra) vengono dall’Opéra di Parigi. Tra una recita e l’altra dirige Petruška e Sacre du Printemps con l’orchestra parigina.   

L’Ensemble Intercontemporain debutta alla Scala nel 1980 con Boulez sul podio per la prima italiana di Eclat/Multiples. Nel 1983 Peter Eötvös impegna l’Orchestra della Scala in Pli selon pli. Boulez torna con l’Ensemble nel 1986 accompagnando Aldo Ciccolini in musiche di Debussy. Nel 1989, nell’ambito del “Dialogo con Maderna”, dirige l’orchestra della BBC accostando a Viola di Maderna (con Aldo Bennici), a Le chant du rossignol di Stravinskij e a La ville d’en haut di Messiaen i suoi Le visage nuptial e Le soleil des eauxL’Ensemble Intercontemporain torna nel giugno 1994 per il “Festival Edgar Varèse” organizzato da Milano Musica: Boulez dirige le sue Dérive 1 e Dérive 2 insieme a Offrandes e Intégrales di Varèse e Duo en résonance di Ivan Fedele: le Dérives torneranno insieme a Eclat/Multiples nel concerto del 1998, mentre l’ultima versione di Dérives 2 sarà eseguita nel concerto del 2006. Nell’ottobre del ‘94 Boulez e l’Ensemble tornano per un concerto dedicato alla seconda scuola di Vienna. Nel 1995 Viktoria Mullova esegue in prima italiana Anthèmes per violino solo. È Riccardo Chailly il primo a introdurre la musica di Boulez nel repertorio dalla Filarmonica eseguendo le Notations 1/4 per Milano Musica nel 1997. L’ultima apparizione di Pierre Boulez sul podio della Scala risale al Concerto di Natale del 2006, con il Sacre du printemps di Stravinskij.  


(comunicato stampa)