lunedì 5 dicembre 2016

“Lucio Silla”: la trama

Lucio Silla

Dramma per musica in tre atti KV 135

Musica
Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791)


Libretto
Giovanni De Gamerra (Livorno, 26 dicembre 1742 – Vicenza, 29 agosto 1803)

Prima rappresentazione
Milano, Teatro Regio Ducale, 26 dicembre 1772

Personaggi

Lucio Silla, dittatore romano (tenore)
Celia, sua sorella (contralto)
Cecilio, senatore proscritto da Silla (soprano)
Giunia, sua amata, figlio di Mario (soprano)
Lucio Cinna, patrizio, amico di Cecilio (soprano)
Audifio, tribuno, amico di Silla (tenore)

Senatori, ufficiali, soldati, guardie, popolo

La trama

Atto I

Lucio Silla, dittatore romano, è innamorato di Giunia, figlia del defunto avversario Caio Mario; per cercare di conquistare la donna Silla ha mandato in esilio Cecilio, suo amante, spargendo la voce della sua morte. Cecilio riesce, però, a tornare in segreto a Roma e, grazie all’amico Lucio Sinna, scopre l’inganno tramato da Silla. Nel frattempo, quest’ultimo, cerca di vincere anche con l’aiuto della sorella Celia la resistenza di Giunia nei suoi confronti: arriva, perfino, a minacciare la donna e a prometterle vendetta.

Quando Giunia si reca, però,  al mausoleo degli eroi di Roma per piangere il padre, viene raggiunta da Cecilio che si è nascosto tra le tombe: i due innamorati si abbracciano, in un clima di felicità, commozione e speranza.

Atto II

Lucio Silla, su consiglio dell’amico Aufidio, decide di procedere a doppie nozze: egli sposerà Giunia, mentre sua sorella Celia si unirà in matrimonio con Cinna. Nel frattempo, Cecilioprepara un piano per uccidere Silla e Cinna chiede a Giunia di sposare il dittatore e poi di ucciderlo. La donna, spaventata e preoccupata anche per le sorti di Cecilio, si rifiuta: anche Celia cerca, senza successo, di convincere Giunia a sposare Silla.

In Campidoglio Lucio Silla chiede ai senatori di acconsentire alle sue nozze con Giunia: nessuno si oppone e Giunia sta per uccidersi quando irrompono Cecilio e Cinna per attentare alla vita del dittatore. Fallito l’attentato, Cinna dichiara di aver voluto proteggere la vita del dittatore: Cecilio viene, invece, condotto in carcere. Silla è profondamento commosso dall’amore sincero che lega profondamente Giunia e Cecilio.

Atto III

Cinna cerca di persuadere Celia a intercedere presso il fratello perché questi rinunci a sposare Giunia: in cambio, le promette la sua mano. Poi, l’uomo si reca in carcere per confortare Cecilio e per tentare di giustificare il suo pavido comportamento nell’attentato alla vita di Silla. In carcere arriva anche Giunia: alla donna è stato, infatti, concesso un ultimo incontro con Cecilio. I due innamorati sono pronti a morire entrambi: se Cecilio sarà condannato alla pena capitale, infatti, anche Giunia seguirà l’amato nella tomba.

Quando Cecilio è portato in giudizio avviene, però, l’inaspettato colpo di scena. Silla decide di perdonare Cecilio e consente a Giunia di divenire sua sposa; revoca poi il bando a tutti i proscritti, permettendo loro di ritornare a casa. Silla perdona anche Cinna, che nel frattempo ha confessato i suoi piano. Infine, il dittatore si dimette restituendo a Roma la libertà.



Adriana Benignetti