domenica 18 giugno 2017

Georges Bizet: cronologia della vita e delle opere

Georges Bizet
 (all'anagrafe Alexandre-César-Léopold) 

Parigi, 25 ottobre 1838 – Bougival, 3 giugno 1875


1838, 25 ottobre: Alexandre-César-Léopold nasce a Parigi da  Adolphe-Armand, insegnante di canto e compositore, e da Aimée-Marie Delsarte, pianista e sorella di un apprezzato maestro di canto, François-Alexandre-Nicolas-Chéri Delsarte.

1840, 16 marzo: nella chiesa di Nôtre-Dame viene battezzato col nome di Georges, da tutti adottato in sostituzione dei nomi registrati all’anagrafe.

1842: all’età di 4 anni Georges inizia la formazione musicale con il padre.

1847: viene ammesso, in qualità di uditore, al corso di pianoforte di Antoine-François Marmontel, i cui insegnamenti si riveleranno particolarmente fruttuosi.

1848: viene ammesso al Conservatorio di Parigi, dove studia contrappunto e fuga con Pierre Zimmermann (allievo di Cherubini), che – per motivi di salute – si faceva sostituire spesso dal genero, Charles Gounod.  

1853: alla morte di Zimmermann, Bizet prosegue i suoi studi sotto la guida di Jacques Halévy.

1854: scrive le prime composizioni, Grande valse de concert in mi bemolle maggiore e Nocturne in fa maggiore.

1855: compone l’Ouverture in la minore, la Sinfonia in do maggiore (perduta, poi ritrovata nel 1933 grazie a Douglas Charles Parker e diretta per la prima volta nel 1935) e il Valse in do maggiore per coro e orchestra.

1856: arriva secondo al «Prix de Rome». Con Le Docteur Miracle, su libretto di Léon Battu e Ludovic Halévy, vince (ex-equo con Charles Lecocq) il concorso indetto da Offenbach per la composizione di operette da rappresentarsi al Théâtre des Bouffes-Parisiens. Scrive anche La maison du docteur, mai rappresentata, e la cantata David.

1857: va in scena Le Docteur Miracle, che regala al compositore notorietà nell'ambiente musicale parigino e gli procura l'attenzione di Rossini e di Offenbach. Vince il «Prix de Rome» con Clovis et Clotilde, che gli consente di godere per cinque anni di una sovvenzione statale e di soggiornare per due anni in Germania e in Italia. Compone, inoltre, le cantate Héloïse de Montfort, Le chevalier enchanté, Herminie, Le retour de Virginie e La chanson de rouet. A dicembre Georges lascia Parigi e si reca a studiare in Italia.

1858, 27 gennaio: arriva a Roma. Soggiorna a Villa Medici, sede italiana dell'Académie Française, dove sono ospitati i vincitori del «Prix de Rome››. Adempiendo agli obblighi imposti ai borsisti, musica un libretto di soggetto italiano. Nasce così Don Procopio. Il regolamento prescriveva, tuttavia, che il primo lavoro fosse una messa o comunque una composizione sacra. Per questo la commissione, pur lodando le qualità dell’opera, rimprovera privatamente l’autore.

1859: Scrive l’ode sinfonica Vasco de Gama. Ottiene il permesso di prolungare il soggiorno a Villa Medici di un altro anno.


1860, settembre: Georges Bizet rientra a Parigi, dove inizia un’intensa attività professionale fatta anche di riduzioni pianistiche da partiture di opere liriche e di arrangiamenti per pianoforte.

1861, 8 settembre: a soli 47 anni muore la madre di Bizet. Per assistere il padre, fortemente colpito dal lutto, Georges dà anche lezioni di armonia, solfeggio e canto, oltre a continuare l’attività di riduzione e arrangiamento di opere liriche. Inizia a comporre La guzla de l'émir, un'opera buffa mai rappresentata e probabilmente distrutta dallo stesso musicista.

1862: la governante del padre, Marie Reiter ha un figlio (Jean) e attribuisce la paternità a Bizet

1863, 23 settembre: al Théâtre Lyrique va in scena Les pêcheurs de perles, su libretto di Michel Carré ed Eugène Cormon. L’opera desta perplessità e procura a Bizet l’accusa di wagnerismo.

1864-65: compone l’opera in quattro atti Ivan IV: il musicologo Ernst Hartmann ne completò, durante la Seconda Guerra Mondiale, l’orchestrazione e l’opera fu eseguita postuma in Germania nel 1946. Compone anche i Chants du Rhin, sei pezzi per pianoforte su versi di Méry.

1866: da giugno a dicembre compone La jolie fille du Perth, su libretto di Jules Adenis e Jules-Henry Vernoy, che debutterà con successo al Théâtre Lyrique il 26 dicembre dell'anno successivo.

1867, luglio: è assunto come critico musicale dalla «Revue Nationale et Étrangère» ma l'unico articolo, che difende l'imparzialità della critica musicale, preoccupa il direttore. Al secondo scritto, Bizet è costretto a dare le dimissioni per evitare la censura.

15 dicembre: l'operetta Malbrough s'en va-t-en guerre, di cui ha scritto solo il primo atto (gli altri sono musicati da Emile Jonas, Isidore-Edouard Legouix, Léo Delibes e Bernard Courtois) va in scena ad Atene.

1868: vedono la luce la Sinfonia in do maggiore "Roma " e varie composizioni per canto e pianoforte.

1869, 3 giugno: sposa, dopo un lungo e tormentato fidanzamento, Marie Géneviève-Raphaëlle Halévy, figlia di Jacques, suo insegnante di composizione al Conservatorio. Su invito di Camille Du Lode, appena nominato direttore dell'Opéra-Comique, collabora alla nuova gestione del teatro.

1870-71: allo scoppio della guerra franco-prussiana, si arruola nella Guardia Nazionale e partecipa alla difesa di Parigi assediata. Compone Jeux d’enfants, 12 pezzi per due pianoforti. Molte composizioni, scritte in questo periodo, rimangono incompiute, a causa delle frequenti crisi depressive.

1872, 22 maggio: all’Opéra-Cornique viene rappresentata Djamileh che ottiene scarso successo e rinnovate accuse di wagneriano. Du Locle gli commissiona una nuova opera, tratta da una novella di Prosper Mérimée. A giugno comincia a lavorare alla partitura di Carmen, su libretto di Henry Meilhac e Ludovic Halévy.
10 luglio: nasce il figlio Jacques.
Ottobre: Canalho, nuovo direttore del Théâtre du Vaudeville, lo incarica di comporre le musiche per il dramma di Daudet L’Arlésienne. L’opera va in scena con tiepide accoglienze il 1° ottobre. Poco più di un mese dopo la musica viene eseguita in forma di concerto nell’ambito dei Concerts populaires du Cirque d’hiver, riscuotendo ampi consensi.
16 novembre: al Château d’Eau viene rappresentata l’operetta Sol-si-ré-pif-pan, su libretto di William Busnach,  mai pubblicata e probabilmente andata distrutta.

1873: in seguito a divergenze con l’amministrazione dell'Opéra-Comique, Bizet interrompe la composizione di Carmen e si dedica a un nuovo lavoro, Don Rodrigue

1874, dicembre: tra molte difficoltà iniziano le prove di Carmen. L’opera viene ritenuta scandalosa, in contrasto con la rispettabilità del teatro. Coro e orchestra osteggiano il compositore. Du Locle e i librettisti insistono perché la trama sia modificata.

1875
15 gennaio: l’editore Choudens acquista i diritti di Carmen.
3 marzo: l’opera va in scena all'Opéra-Comique senza successo. Anche la critica la stronca, ritenendola oscena e cacofonica. Nel corso dell’anno, però, Carmen sarà replicata 35 volte. Rinfrancato dall’insperato successo, Du Locle gli commissiona un nuovo lavoro, l’oratorio Geneviève de Paris. Il compositore è, però, in cattive condizioni di salute e il suo matrimonio è in crisi anche per l’instabilità mentale della moglie.
3 giugno: Bizet muore improvvisamente, ma le cause effettive della morte rimangono ancora oggi oscure. La stessa famiglia del compositore offrì versioni contrastanti: attacco di cuore, angina o suicidio.

Il 5 giugno 1875 si tennero i funerali nella chiesa della Trinité a Montmarte, alla presenza di 4.000 persone.

Fonti: teatroliricodicagliari.it
Dizionario della musica e dei musicisti della Utet, Le biografie, volume I



Adriana Benignetti