venerdì 14 febbraio 2014

Daniel Barenboim e La Filarmonica della Scala tra Weber, Elgar e Mozart

Lunedì 17 febbraio alle ore 20.00, con Bareboim nel doppio ruolo di pianista e direttore. Domenica 16 febbraio prova aperta a favore di Fondazione Progetto Arca



Lunedì 17 febbraio il Direttore Musicale del Teatro alla Scala Daniel Barenboim sarà impegnato come direttore e solista nel quinto concerto della stagione della Filarmonica della Scala. L’impaginato include l’Ouverture di Oberon di Carl Maria von Weber, lo studio sinfonico Falstaffdi Edward Elgar (parte di un ciclo di composizioni d’ispirazione shakespeariana programmato dalla Filarmonica in occasione del 450° anniversario della nascita del poeta) e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 22 in mi bemolle maggiore K 482 di Mozart.


Si tratta del 48° concerto del M° Barenboim sul podio della Filarmonica (49° calcolando la Marcia Funebre dell’Eroica di Beethoven eseguita a sala vuota lo scorso 27 gennaio in memoria di Claudio Abbado e diffusa in piazza Scala dove oltre 8.000 milanesi si erano radunati per omaggiare il Maestro scomparso). Un percorso artistico straordinario che ha coperto un vasto repertorio, dai cicli Beethoven-Schönberg per il Teatro alla Scala a Mozart, Berlioz, Ravel, Debussy, Brahms e Wagner alla Scala e in tournée ad Atene, Berlino, Francoforte, Istanbul, Parigi. A questo mosaico si aggiunge un nuovo importante tassello con lo studio sinfonico di Elgar, un autore poco eseguito in Italia se si eccettuano le celebri marce e ouvertures e il Concerto per violoncello, ma a cui Barenboim ha riservato da sempre un’attenzione particolare, incidendo con orchestre britanniche tra l’altro le Cinque Sinfonie, i Concerti per violino e violoncello (con Jacqueline du Pré) e le Enigma Variations. Nel gennaio 2012 Barenboim è tornato sul podio dei Berliner Philharmoniker per dirigere The Dream of Gerontius, il grande oratorio di Elgar.  

Il programma

Oberon è l’ultima opera di Weber, commissionata nel 1824 dal Covent Garden di Londra e ispirata all’omonimo poema di Wieland. Wieland aveva attinto alla chanson de geste Huon di Bordeaux, che era stata tra le fonti di Shakespeare per il Sogno di una notte di mezza estateOberon eSogno condividono quindi alcuni personaggi e l’atmosfera incantata ma svolgono narrazioni del tutto differenti. L’ouverture, che si apre con il risuonare del corno magico di Oberon, ripercorre alcuni dei temi principali del’opera, tra cui il motivo di Huon From boyhood trainedaffidato al clarinetto e  la celebre aria di Rezia Ocean thou mighty monster. L’opera andò in scena con enorme successo il 12 aprile 1826, poche settimane prima che Weber fosse vinto dalla tubercolosi.

Richiesto dal Festival di Leeds di una nuova pagina per orchestra, Edward Elgar, ormai all’apice della fama, scelse  la forma del poema sinfonico di ispirazione straussiana per narrare in musica le avventure di Falstaff, il pingue compagno di baldorie del principe di Galles descritto da Shakespeare nell’Enrico IV, nelle Allegre Comari di Windsor e infine, brevemente, nell’Enrico V. Se alcuni anni prima Verdi e Boito avevano scelto per la loro opera di attingere alle Comari, Elgar si rivolge soprattutto all’Enrico IV e concepisce un racconto in quattro quadri (ma il discorso musicale trascorre senza interruzione) in cui a prevalere è lo scavo psicologico, reso con straordinaria capacità di mimesi musicale. Elgar considerava non a torto Falstaff il suo risultato più compiuto: proprio la sovrana raffinatezza impedì forse una più convinta adesione del pubblico alla prima del 1913  come l’acquisizione del lavoro al repertorio corrente.

Mozart terminò il concerto n° 22 K 482 il 16 dicembre 1785; nelle stesse settimane era impegnato nella stesura de Le nozze di Figaro, e nei mesi seguenti sarebbero seguiti i concerti K 488 e 491. A contraddistinguere da subito il K482 è la presenza – per la prima volta nei Concerti per pianoforte di Mozart, dei clarinetti, che insieme a corni, trombe danno al lavoro un rilievo sinfonico inedito. Le battute iniziali, di tono marziale, lasciano spazio a un ricchissimo dialogo tra il solista e un’orchestra in cui i fiati hanno preminenza assoluta. Trombe e timpani scompaiono nell’Andante, pagina celebre di desolata eppure affettuosa mestizia, di cui il pubblico della prima viennese pretese il bis, mentre l’Allegro finale chiude il concerto con brillanti ritmi fi danza (giga e minuetto).

La prova aperta

Il concerto sarà preceduto domenica 16 febbraio da una prova aperta del ciclo “La Filarmonica della Scala incontra la città”a favore della Fondazione Progetto Arca. I fondi raccolti (la prova è tutta esaurita) saranno destinati al potenziamento dell’intervento a sostegno di anziani in difficoltà tramite custodia sociale, sostegno alimentare, ascolto e consulenza a cura dello sportello Unità Selezione Accoglienze, con l'obiettivo di garantire azioni di cura continuative verso gli anziani bisognosi e contrastare situazioni di emarginazione.

Nato nel 1942 a Buenos Aires, il Direttore Musicale del Teatro alla Scala Daniel Barenboim studia pianoforte con il padre e si esibisce per la prima volta in pubblico a cinque anni. Nel 1952 la famiglia si trasferisce in Israele. Nel 1954 Barenboim segue le masterclasses di Igor Markevich a Salisburgo e conosce Wilhelm Furtwängler, che lo definisce “un fenomeno”. Come pianista esegue ed incide il grande repertorio da Bach ai contemporanei, come direttore si esibisce con tutte le principali orchestre del mondo. Debutta a Bayreuth nel 1981 con Tristan und Isolde e si impone tra i maggiori interpreti wagneriani. Dal 1991 al 2006 è direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra, che lo nomina direttore onorario a vita. A Berlino è direttore musicale della Staatsoper Unter den Linden e della Staatskapelle Berlin. Nel 1999 fonda con Edward Said la West-Eastern Divan Orchestra, che riunisce giovani musicisti israeliani e palestinesi. Ha inaugurato le stagioni 2007/2008, 2008/2009, 2011/2012 e 2012/2013 della Filarmonica della Scala, che ha diretto anche nel debutto alla Philharmonie di Berlino nell’aprile 2009 con Lang Lang e poi in una serie di concerti ad Atene, Istanbul, Wiesbaden, Parigi, Francoforte e ancora Berlino. Ha inaugurato la stagione 2007/2008 del Teatro alla Scala con Tristan und Isolde per la regia di Patrice Chéreau, poi ripresa nel 2009, la stagione 2009/2010 con Carmen, la 2010/2011 con Die Valküre, la 2011/2012 con Don Giovanni e il 7 dicembre 2012 sarà sul podio con Lohengrin. In occasione del suo settantesimo compleanno il Teatro gli ha dedicato un ciclo di tre concerti in cui ha eseguito al pianoforte alcuni capisaldi del repertorio con la Filarmonica diretta da Gustavo Dudamel, Claudio Abbado e Daniel Harding. Ha pubblicato vari libri, tra cui: A Life in Music (la sua autobiografia), Paralleli e paradossi, scritto in collaborazione con Edward Said, La musica sveglia il tempo, sull’estetica e sulla democrazia della musica, Dialoghi su musica e Teatro – Tristano e Isotta, con il regista Patrice Chéreau, e La Musica è un tutto con Enrico Girardi.

(comunicato stampa)