venerdì 4 ottobre 2013

Quando danza e pittura s’incontrano: la danza nei quadri di Edgar Degas

«Nessun tipo di arte è meno spontanea della mia. L’ispirazione, la spontaneità, la passione mi sono sconosciute. Bisogna ripetere lo stesso soggetto dieci volte, persino centinaia. In arte niente dovrebbe capitare per caso, neppure il movimento»




È un legame strettissimo quello tra Edgar Germain Hilaire Degas (Parigi 1834 – Ivi, 1937), pittore e scultore francese, e la danza. Nato in una famiglia facoltosa (il padre, Auguste, era un banchiere), primo di cinque fratelli, Degas vene attratto ben presto dalla pittura e divenne allievo di Louis Lamothe, per poi iscriversi all’École des Beaux-Arts. Nei primi anni passò molto tempo copiando quadri e dipinti visti al Louvre e in Italia, Paese nel quale scoprì le opere di Signorelli, Botticelli e Raffaello.



Ben presto Degas iniziò a frequentare i caffè e a conoscere artisti, tra i quali, nel 1861, Edouard Monet grazie al quale fu introdotto in un gruppo di giovani che avrebbero dato vita all’Impressionismo. 

Principale fautore delle prime mostre impressioniste, Degas si distingue presto dal resto del gruppo per scelta dei temi e delle ambientazioni e, soprattutto, per il rifiuto di uno dei principi basilari: quello della pittura "en plein air".



Celebre è la frase rivolta a Camille Pissarro: “Voi avete bisogno di una vita naturale; io di una fittizia”. 

Dopo aver sperimentato differenti generi pittorici, Degas si appassiona a soggetti tratti dalla vita quotidiana, dai caffè-concerto, dall’opera (famoso è il dipinto a olio su tela “L’orchestra dell’Opéra”, del 1868), dal teatro e, in particolare, dalla danza.

È proprio quest’ultima a occupare un posto di assoluto rilievo nell’opera del Maestro e innumerevoli sono i dipinti che ritraggono ballerine durante le prove, le esibizioni, le lezioni e dietro le quinte. Particolare attenzione è rivolta al movimento del corpo, alle diverse posizioni assunte dalle ballerine e all’equilibrio precario del corpo che danza.



Tra i suoi più celebri quadri vi è “La lezione di danza”, che risale agli anni 1871-1874 ed è un dipinto a olio su tela (conservato al Musée d’Orsay di Parigi): al centro vi è una sala di una scuola di danza dove alcune ballerine stanno provando nuovi passi suggeriti da Jules Perrot, loro maestro e famoso ballerino e coreografo. L’attenzione di Degas si concentra sulle espressioni assunte dalle danzatrici durante la lezione: espressioni ritratte nella loro naturalezza e spontaneità. Così come naturali e spontanei sono i movimenti corporei e l’intera ambientazione (si nota la presenza anche di un cagnolino ai piedi di una danzatrice). Sapiente è l’uso della luce e del colore: il bianco illumina i tutù delle danzatrici e gli abiti del maestro e nel complesso il quadro assomiglia molto a un’istantanea.




Agli stessi anni (1872) risale anche “Il foyer della danza al teatro dell’Opéra” (dipinto a olio su tela conservato anch’esso al Musée d’Orsay di Parigi): qui le danzatrici sono intente a effettuare esercizi, alcune alla sbarra, altre al centro della sala. Al centro, il maestro di danza, dà loro istruzioni e consigli. Bello è l’effetto creato dal contrasto tra il bianco dei tutù delle ballerine e dell’abito del maestro e il nero della giacca di un violista seduto.

 



Tra i numerosissimi quadri citiamo: “Prove di balletto in scena” del 1874 (oggi al Musée d’Orsay di Parigi); “Ballerina in posa per il fotografo” del 1875 (conservato al Museo Puškin di Mosca) e “Ballerine dietro le quinte”, dipinto a pastello del 1897 (anch’esso al Museo Puškin di Mosca).


Da sottolineare che alla morte di Edgar Degas furono ritrovate 150 sculture di cera e di terra che oggi sono conservate al Musée di Orsay: tra queste, vi è anche la deliziosa “Ballerina di 14 anni” che Degas aveva già presentato nel 1881 alla mostra impressionista.







Adriana Benignetti