sabato 30 aprile 2016

"Macbeth": la trama

Melodramma in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei, dalla tragedia omonima di William Shakespeare




Atto I
In un bosco attraversato da lampi e tuoni, un gruppo di streghe commenta i sortilegi compiuti. Sopraggiungono Macbeth e Banco, generali dell’esercito di re Duncano e vittoriosi sui ribelli: profeticamente, le streghe salutano Macbeth come signore di Glamis, di Cawdor e futuro re di Scozia, e Banco come progenitore di stirpe reale, provocando in entrambi un profondo turbamento. Banco è sconvolto allorché i messaggeri del re, confermando il vaticinio, annunciano che Macbeth è stato eletto sire di Cawdor, e medita su come talvolta forze misteriose sospingano l’uomo verso il male: in effetti, prima di avere la notizia, l’animo del suo compagno già era confuso da mire ambiziose. Nel castello, Lady Macbeth legge la lettera in cui il marito le racconta l’incontro con le streghe e riflette: perché tutto si avveri e non ci siano ostacoli al raggiungimento del potere, occorre uccidere il re Duncano. Implacabile e cinica, sarà lei a istigare Macbeth al delitto, nonostante il marito sia in preda di terrificanti visioni. Duncano, ospite del castello, viene dunque assassinato di notte nel sonno. Al mattino dopo Macduff, entrato nella stanza da letto a svegliare l’ospite, scopre con orrore il delitto. Tutti accorrono, gridando al tradimento.

Atto II
Macbeth e sua moglie sono convinti che Banco, cui le streghe hanno predetto che sarebbe diventato padre di monarchi, possa essere un ostacolo alla conquista del trono. Decidono perciò di ucciderlo, eliminando anche suo figlio Fleanzio. Dell’assassinio viene incaricato un gruppo di sicari, che tende ai due un agguato nel bosco. Ma il piano si compie solo in parte, e il giovane Fleanzio riesce miracolosamente a salvarsi e a fuggire. Intanto al castello, mentre si svolge un banchetto, uno dei sicari arriva con il volto sporco di sangue. Al suo terribile racconto, Macbeth inizia a delirare: agghiacciato di terrore, vede l’ombra di Banco con i capelli insanguinati.

Atto III
Nascoste in un’oscura caverna, le streghe sono riunite intorno a un calderone. Giunge Macbeth e le interroga sul suo futuro. La prima di loro gli raccomanda di guardarsi da Macduff, la seconda gli dice che nessun nato di donna potrà nuocergli, la terza lo dichiara glorioso e invincibile fino a che non vedrà muovere la foresta di Birnam. Sfilano poi, in apparizione, i fantasmi di otto re, la stirpe di Banco che regnerà. Macbeth li scaccia, poi perde i sensi. Evocate dalle streghe, ondine e silfidi lo fanno rinvenire. Confortato, Macbeth incita se stesso ad accrescere il proprio potere.

Atto IV
Nella foresta di Birnam, ai confini tra Scozia e Inghilterra. Macduff, la cui famiglia è stata sterminata da Macbeth, piange insieme ad altri profughi scozzesi le sorti della patria in preda a un tiranno feroce e sanguinario. Arriva Malcolm, alla testa dei soldati inglesi, e insieme preparano la rivolta: ogni soldato avanzerà verso il castello, tenendo in mano un ramoscello per mascherarsi. Intanto Lady Macbeth, vegliata da un medico e da una dama, è in preda ai deliri, crede di avere le mani insanguinate e confessa i delitti compiuti. La situazione ormai precipita, le truppe nemiche incalzano mentre viene annunciata la morte della regina. Dal castello si crea l’impressione che, per il ramo che mimetizza ogni combattente, la foresta di Birnam stia muovendo contro Macbeth, secondo il presagio delle apparizioni. Macbeth grida al tradimento e, impugnate le armi, affronta Macduff. È la sua fine: Macduff non è “nato di donna”, ma fu strappato a forza dal grembo materno. Anche l’ultima predizione dunque si avvera. L’usurpatore è ferito a morte, e un inno di esultanza saluta l’ascesa al trono di Malcolm.


(Per gentile concessione del Teatro Lirico di Cagliari)