martedì 2 aprile 2013

Lilya Zilberstein e Jader Bignamini, Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

Borodin, Rachmaninov, Stravinskij e “R, Concerto per pianoforte e orchestra”  del compositore torinese Nicola Campogrande: da giovedì 4 a domenica 7 aprile 2013



«Le Danze polovesiane sono uno dei pezzi che ascoltavo con assiduità e passione da ragazzo; fanno parte del mio bagaglio innato, come Verdi e Rossini, che mi porto dentro praticamente da sempre. Si tratta certamente del momento più melodico e coinvolgente del Principe Igor di Borodin: le quattro danze, senza l’intervento del coro, consentono all’orchestra di esprimere al meglio tutta la carica passionale che recano in sé. Passando allo stravinskiano Jeu de cartes, il brano rappresenta per il sottoscritto una vera e propria sfida – direi anzi scommessa – personale. Si tratta infatti di uno dei pezzi in assoluto più difficili dei miei studi, caratterizzato sotto il profilo tecnico da complessi cambiamenti di tempo. Incentrato sulla stessa melodia ripetuta, che acquista ogni volta significati diversi, esattamente come uno dei protagonisti della partita a carte, Jolly Joker, che ha il potere di cambiare il valore di tutte le altre carte, è straricco di citazioni: una per tutte, il rossiniano Barbiere di Siviglia. È  sicuramente uno Stravinskij diverso da quello de L’uccello di fuoco: meno immediato e più difficile all’ascolto, con un coinvolgimento virtuosistico dell’orchestra senza pari. Veniamo cosi a Rachmaninov e alla Rapsodia su un tema di Paganini. Si tratta di una vera e propria sfida tra pianoforte e orchestra, da qui la denominazione di Rapsodia: 24 variazioni racchiuse in gruppi sul ventiquattresimo Capriccio del genio genovese. Anche qui, come già in Stravinskij, proprio nel binomio strumento solista-orchestra ritroviamo l’immaginifico duello tra bene e male». Jader Bignamini

«“R” è l’iniziale di un nome e, dietro, vi si nasconde una donna. Una bella signora che non conoscevo e probabilmente non avrei mai conosciuto se il suo fidanzato, un giorno, non mi avesse chiesto di ritrarla. Mi sono così trovato di fronte alla più strana delle commissioni –comporre un ritratto musicale – e confesso di avere accettato solo dopo qualche tentennamento. Al di là delle dediche bozzettistiche ai propri amici delle “Variazioni Enigma” di Elgar, che nulla hanno a che fare con un vero ritratto, non avevo significativi precedenti storici ai quali aggrapparmi; e questo avrebbe   anche essere un vantaggio, nel segno della massima libertà. Ma avrei trovato nel committente una persona capace di cogliere il nocciolo di follia dell’impresa? Mi sarei sentito libero di ritrarre R. con le armi spuntate del linguaggio sonoro o sarei andato incontro alla frustrazione? Alla fine ho accettato, e sono contento di averlo fatto perché i mesi trascorsi insieme a questa partitura sono stati tra i più appassionanti della mia vita. Forse può essere interessante conoscere il procedimento seguito, per me senza precedenti. Perché prima mi è stata descritta R., della quale ho appreso le passioni, le abitudini, gli odi e gli amori. Poi ho ricevuto alcune sue foto, soprattutto di sguardi, che ho appeso sul pianoforte. Infine R. mi è stata presentata, con un pretesto, così da mantenere segreta l’impresa come desiderava il committente. E a quel punto il lavoro ha potuto cominciare. Ho riempito il mio studio di abbozzi, ho scritto e cancellato moltissimo, mi sono posto decine di domande su come riportare R a un brano per pianoforte e orchestra. Solo dopo qualche settimana le idee mi si sono chiarite, ho stabilito il numero dei movimenti e ho capito che avrei lavorato a una partitura prismatica, con diverse facce in rotazione a suggerire i diversi aspetti di R. che mi interessava illuminare. Ora che il lavoro è finito, tenendo in mano la partitura ho una piacevole impressione di vitalità: è vero, nel titolo continua a comparire la parola “ritratto”, ma più che a una tela della tradizione credo si debba pensare a qualcosa che assomigli ai videoritratti realizzati da Greenaway per la Reggia di Venaria Reale, dove all’interno di cornici auliche si muovono persone in carne ed ossa. Ritrovo R. che abita la propria luminosissima casa e ne fa il centro dei propri affetti (1. Home); vedo la bellezza di uno sguardo che non sa trattenere la curiosità (2. Occhi); mi entusiasmo per le sfide continue che la appassionano tra il lavoro, lo sport, l’amore, la politica (3. Conquiste); ascolto la serenità speciale di un sonno imprescindibile, mosso da sorprese e abbandoni (4. Notte); faccio ruotare il prisma e mi accorgo che sull’ultima faccia c’è la chiave segreta di tutto questo, forse persino l’anima di R. (5. Finale). Non so che effetto faccia ascoltare un proprio ritratto sonoro: dovrò domandarlo a R. So però che scriverlo è stata un’esperienza forte, e inusuale, per la quale sono profondamente grato ad A., il coraggioso fidanzato committente». Nicola Casagrande



Una prima esecuzione assoluta – R, Concerto per pianoforte e orchestra  del compositore torinese Nicola Campogrande, classe 1968, uno degli autori più interessanti della giovane generazione italiana – le Danze polovesiane, tratte da Il Principe Igor, di Borodin; la Rapsodia su un tema di Paganini per pianoforte e orchestra di Rachmaninov e Jeu de cartes (Partita a carte) di Stravinskij caratterizzeranno il prossimo appuntamento della Stagione 2012/2013 de laVerdi di Milano. Guest star dell’Auditorium sarà la pianista tedesca Lilya Zilberstein, che torna graditissima ospite de laVerdi per eseguire l’opera di Campogrande e la Rapsodia di Rachmaninov; mentre, a guidare l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Jader Bignamini, direttore sempre più apprezzato e amato da critica e da pubblico.

Da non perdere
Giovedì 4 aprile ore 18.30
Conferenza
Ciclo I contemporanei italiani e stranieri
CAMPOGRANDE
Relatore Lidia Bramani
Ingresso libero


Direttore d’orchestra apprezzato per il forte carisma e la personalità dirompente, nonché dotato di preparazione e raffinatezza musicale fuori dal comune, Jader Bignamini affina e sviluppa le sue doti tecniche e artistiche nell’ambito dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dove già nel 1997, a soli 21 anni, viene scelto dal Maestro Riccardo Chailly come clarinetto piccolo dell’ensemble sinfonico. L’attività più recente lo vede collaborare nel 2009 ha con il Teatro San Carlo di Napoli, con l’Orchestra dell’Arena di Verona e naturalmente con  l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con la quale nel 2010 è impegnato tra l’altro nella registrazione per Sky TV in prima esecuzione mondiale del brano  Spirito Eroico del compositore Di Iorio, colonna sonora ufficiale delle Olimpiadi invernali di Vancouver. Nel 2010 è  nominato Direttore Assistente dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e in questo ruolo prepara laVerdi nell’esecuzione integrale delle sinfonie di Mahler per i direttori ospiti della Stagione Sinfonica 2010/2011 dell’Auditorium di Milano. È del 13 Marzo 2011 il debutto alla direzione dell’Orchestra  nella Quinta Sinfonia di Mahler, e solo otto giorni più tardi, il 20 marzo, dirige il concerto per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia in diretta televisiva, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita ufficiale a Milano. Sempre nel 2011 dirige all'Auditorium San Domenico di Foligno la verdiana Messa di Requiem con l’Orchestra Sinfonica e il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, mentre nella chiesa di San Marco a Milano per MiTo 2011 esegue la Missa Solemnis di Liszt e per MiTo 2012 la Messe solennelle di Berlioz. Nell’aprile 2012 è nominato Direttore Associato dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, esibendosi, nell’ambito della Stagione Sinfonica dell’Orchestra, in un concerto incentrato sulla grande musica sinfonica russa, che ha avuto come brano cardine Quadri di un'esposizione di Modest Musorgsky. Bignamini ha chiuso “Una Estate con la Musica 2012”, la prima stagione estiva de laVerdi, dirigendo, a fine agosto, Carmen di Bizet in forma di concerto, e ha inaugurato la XX Stagione sinfonica dell’Orchestra all’Auditorium di Milano, il 13 settembre 2012, accompagnando la violinista Francesca Dego nell’esecuzione del Concerto per violino e orchestra n. 2 di Prokof’ev. Nel novembre 2012 ha guidato l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi in una trionfale torunée in Russia, con due concerti a Mosca (Sala Grande del Conservatorio Čajkovskij) e San Pietroburgo (Cappella Accademica di Stato). Lo scorso 31 dicembre ha diretto il Concerto di Capodanno alla guida della Osaka Symphony Orchestra, con un programma tutto italiano, ospite alla Biwako Hall di Otsu per il suo debutto in  Giappone. 

Lilya Zilberstein è salita alla ribalta internazionale nel 1987, vincendo il Concorso Busoni di Bolzano. Fu una vittoria sensazionale e ci vollero 5 anni prima che il Premio fosse nuovamente assegnato. Da allora la pianista, moscovita di nascita e ora tedesca d’adozione, non ha smesso di girare l’Europa, l’America e l’Asia. Lilya Zilberstein ha cominciato lo studio del pianoforte a 5 anni con Ada Traub alla Scuola Gnessin di Mosca prima e all’Istituto Gnessin poi con Alexander Satz, fino al diploma nel 1988. Nel 1985 ha vinto il Concorso Russo e il Concorso Pan-Sovietico di Riga. E'stata invitata dai Filarmonici di Berlino e Claudio Abbado per la prima volta nel 1991, e insieme hanno poi suonato ripetutamente e registrato per Deutsche Grammophon I Concerti n. 2 e 3 di Rachmaninov. Zilberstein ha suonato con molte altre orchestre prestigiose (Chicago Symphony Orchestra, Orchestra Sinfonica Tchaikovsky di Mosca, London Symphony e Royal Philharmonic Orchestra di Londra,  Staatskapelle di Dresda) e collaborato cion altrettanti direttori: John Axelrod, Paavo Berglund, Semyon Bychkov, Gustavo Dudamel, Christoph Eschenbach, Vladimir Fedoseyev, Alun Francis, Leopold Hager, Dmitrij Kitajenko, James Levine, Wassili Sinajski, Michael Tilson Thomas, Jean-Pascal Tortellier, Marcello Viotti e Antonin Witt. Nel 1998 le è stato attribuito a Siena il Premio Internazionale "Accademia Musicale Chigiana" e dal 2011 è titolare della classe di Pianoforte della prestigiosa Accademia senese. Lilya Zilberstein ha registrato 8 cd per Deutsche Grammophon, con programmi di pianoforte solo e con orchestra: il Concerto di Grieg con Järvi e la Gothenburg Symphony Orchestra, il Secondo e Terzo Concerto di Rachmaninov con Abbado e I Filarmonici di Berlino. Ha partecipato alla registrazione dell’opera omnia di Chopin  pubblicata da DGG nel 1999 e tra le numerose incisioni più recenti ricorderemo la Sonata di Brahms per due pianoforti con Martha Argerich per EMI e un cd Clementi, Mussorgsky e Rachmaninoff pubblicato da Hänssler Classic. Nel 2009 ha festeggiato I suoi primi venti anni di carriera con una lunga tournée europea in duo con Martha Argerich. Nella stagione 2012/2013 sono previsti suoi concerti con l'Orchestra Filarmonica di Stoccarda, al Festival di Salisburgo, a Colonia con la Gürzenich Orchestra, a Dusseldorf con l’Orchestra Sinfonica e Andrey Boreyko, oltre a concerti in Francia, Italia, Irlanda, Spagna, Polonia, Turchia, USA, Giappone e Taiwan.  Oltre che all’Accademia Chigiana, Lilya Zilberstein insegna dal 2009 all’Università di Musica e Teatro di Amburgo.        
                                                                                                                     
Nicola Campogrande, nato a Torino nel 1969, è considerato uno dei compositori più interessanti della giovane generazione italiana. La critica e il pubblico riconoscono nella sua musica freschezza ed espressività, spesso messe al servizio di lavori con una forte componente spettacolare. Tra i suoi interpreti ricordiamo Roberto Abbado, Mario Brunello, Gauthier Capuçon, Massimo Quarta, Emanuele Arciuli, Lilya Zilberstein, Chlöe Hanslip, Jean-Bernard Pommier, Paul Daniel, Andrea Lucchesini, Christian Benda, Sonig Tchakerian, Roberto Prosseda, Michael Flaksman, Elena Casoli, Francesco D'Orazio, Gianni Coscia, Lucia Minetti, Philippe Graffin e molti altri musicisti che hanno in repertorio suoi lavori e li presentano regolarmente in stagioni concertistiche di tutto il mondo  con più di 60 esecuzioni ogni anno. Oltre ai lavori destinati al teatro musicale, scrive prevalentemente musica cameristica e sinfonica, ma ha anche composto pagine per il cinema, per grandi mostre, per la televisione, per la radio, per il teatro di prosa e di figura, per il web. Alcuni suoi lavori sono stati remixati e presentati in contesti non concertistici dal dj Roger Rama.  La sua musica si può ascoltare grazie a 30 cd monografici e collettivi ed è pubblicata da Universal, Sonzogno, Ricordi, RaiTrade.Diplomato ai Conservatori di Milano e Parigi, dopo tre anni passati al microfono di MattinoTre dal 2002 è tornato a condurre RadioTreSuite. Per la tv ha condotto Liaisons, il magazine settimanale di RaiSatShow. E' direttore del mensile Sistema musica ed è stato critico musicale de La Repubblica e del supplemento Musica!, de L'Indice, di Piano Time.E' direttore artistico dell'Orchestra Filarmonica di Torino ed è stato professore a contratto della Facoltà di Lettere dell'Università di Roma Tor Vergata; inoltre insegna alla Scuola Holden di Tecniche della narrazione.  È membro della commissione artistica internazionale di Europa Cantat.

  Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, Milano
Giovedì 4 aprile 2013 ore 20.30
Venerdì 5 aprile 2013 ore 20.00
Domenica 7 aprile 2013 ore 16.00

Borodin
Danze polovesiane (da Il Principe Igor)
Campogrande
R, Concerto per pianoforte e orchestra (prima esecuzione assoluta)
Rachmaninov
Variazioni – Rapsodia su un tema di Paganini op. 43
Stravinskij
Jeu de cartes

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Lilya Zilberstein
 Direttore Jader Bignamini