martedì 26 febbraio 2013

Nino Rota, laVerdi e Giuseppe Grazioli

Escono i primi due di sei album dedicati al grande compositore milanese registrati dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta da Giuseppe Grazioli

 

È la prima tappa di un piacevolissimo viaggio nel mondo del grande compositore milanese scomparso il 10 aprile 1979, sulla scorta del convegno organizzato da laVerdi nel dicembre 2011 per  i 100 anni dalla nascita (3 dicembre 1911). 



Ed è anche la prima volta in assoluto che vengono pubblicate tutte le opere di Nino Rota, la cui fortunata carriera è fatta non solo di indimenticabili colonne sonore, ma anche di opere sinfoniche composte fin da quando era un bambino prodigio che si esibiva nei salotti della borghesia milanese.

Oggi, martedì  26 febbraio, è uscito il primo doppio CD per la prestigiosa etichetta Decca che raccoglie la registrazione di questi eccezionali concerti diretti nell’agosto del 2011 dal Maestro Giuseppe Grazioli all’Auditorium di Milano. Il primo dei due album si apre con il primo grande successo internazionale in campo cinematografico: le musiche composte nel 1948 per il  film The Glass Mountain (La Montagna di Cristallo), uscito nel 1949 per la regia di Henry Cass  e interpretato da Michela Denison, Dulcie Gray e Valentina Cortese. Il successo della colonna sonora superò di gran lunga quello della pellicola e il tema principale, suonato da tutte le orchestre di musica leggera della Gran Bretagna, divenne, per un certo periodo, la sigla di apertura delle trasmissioni radiofoniche della BBC.

Nel doppio CD ci sono anche le opere giovanili di Rota, come la Fuga per quartetto d’archi, organo e orchestra d’archi (composta nel 1923 a nemmeno 12 anni) e Il Concerto per violoncello e orchestra composto nel 1925.  Nella Milano degli anni ’20 il piccolo  Rota, al pari del suo coetaneo Giancarlo Menotti, già a 11 anni brillava nei salotti come enfant prodige. «Nei salotti ogni tanto ci si incontrava - raccontava Menotti-  perché eravamo due piccoli mostri, anzi in un certo senso Nino era più mostruoso come enfant prodige perché era tecnicamente molto più avanti di me. Ma la nostra amicizia era un po’ turbata dalle rispettive madri che fingevano di essere molto amiche ma tra le quali in fondo c’era una specie di sorda guerra, perché ognuna considerava il proprio figlio il vero genio». Nel doppio CD anche le  otto Variazioni sopra un tema gioviale in cui Rota si lancia in arditi virtuosismi ed esercizi funambolici al solo scopo di divertire il pubblico e regalare serenità (di qui la scelta dell’aggettivo gioviale). Le variazioni, definite da Guido Pannain su Il Tempo del 25 gennaio 1954 “una specie di esibizionismo impudico, messo in mostra con aria sfrontata e provocante” , furono invece apprezzate da  Winthrop Sargeant, uno dei più autorevoli critici musicali statunitensi e firma della prestigiosa rivista The New Yorker che scrisse: «Quello che mi ha impressionato del pezzo è stata la padronanza tecnica del Signor Rota con l’orchestra e con i complessi elementi armonici che usa con un virtuosismo che rimanda a Richard Strauss».

Non manca un classico come il tema d’amore creato da Rota per Il Padrino (1972), probabilmente la sua composizione più celebre, un evergreen consolidato ed eseguito in tutto il mondo, dai suonatori di strada come nelle sale da concerto; una musica la cui popolarità sovrasta di gran lunga quella del suo autore. La trascrizione per arpa solista venne approntata dallo stesso Rota per Elena Zaniboni, una delle interpreti più assidue del suo repertorio concertistico. Lo stesso anno del Padrino (1972) Rota compone anche il primo dei  due concerti  per violoncello e orchestra, forse sulla scia dell’amarezza per l’esclusione  della colonna sonora de Il Padrino dall’assegnazione del Premio Oscar, in quanto composta molti anni prima.
Tra le opere extracinematografiche si segnalano l’Allegro concertante per orchestra (1953) , il Concerto per arpa e orchestra (scritto tra il 1947 e il 1950 e dedicato alla  grande arpista Clelia Gatti Aldrovandi) e il Cappello di paglia di Firenze.

L’orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretta da Giuseppe Grazioli, ha registrato l’opera omnia di Nino Rota nell’agosto del 2011 all’Auditorium di Milano, con i solisti Elena Piva (arpa) e Mario Shirai Grigolato (violoncello).

CD 1
THE LEGEND OF THE GLASS MOUNTAIN (1949)
VARIAZIONI SOPRA UN TEMA GIOVIALE (1953)
FUGA PER QUARTETTO D’ARCHI, ORGANO E OCHESTRA D’ARCHI (1923)
CONCERTO PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA (1925)
ALLEGRO CONCERTANTE (1953)
CONCERTO PER ARPA E ORCHESTRA (1947-50)
SARABANDA E TOCCATA PER ARPA (1945)
ILCAPPELLO DIPAGLIADI FIRENZE (1945-46NINO ROTA

CD 2
SATYRICON / ROMA Suite (1971)
IL PADRINO per arpa (Love Theme) (1972)
CONCERTO N. 1 PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA (1972)
CONCERTO N. 2 PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA (1974)
FUGA PER QUARTETTO D’ARCHI, ORGANO E ORCHESTRA D’ARCHI (1923)
CONCERTO PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA (1925)
ALLEGRO CONCERTANTE (1953)
CONCERTO PER ARPA E ORCHESTRA (1947-50)