martedì 9 ottobre 2012

“Andrés Segovia. L’uomo, l’artista” di Angelo Gilardino

Titolo: Andrés Segovia. L’uomo, l’artista
Autore: Angelo Gilardino
Formato: 14,5x21
Pagine: 256
ISBN: 9788863951349
Prezzo: € 19,00
Edizione: Edizioni Curci, Milano 2012



«Esimio Maestro Segovia,
Lei ha lasciato questo mondo la mattina del 3 giugno 1987, un quarto di secolo fa. In questo periodo, la Sua memoria non è sbiadita – i chitarristi seguitano l’evocazione del Suo nome, e anche i nuovi mezzi di comunicazione telematica hanno preso possesso dei filmati in cui Lei suona o parla, e li fanno rimbalzare in tutto il pianeta – ma la conoscenza della Sua figura umana, al di là della mitologia e dell’aneddotica, non ha fatto grandi passi in avanti». Angelo Gilardino (dal Prologo in forma di epistola)

Inizia così con un “Prologo in forma di epistola”, Andrés Segovia. L’uomo, l’artista, prima biografia in italiano sul più grande chitarrista dei nostri tempi: a scriverla uno dei massimi esponenti del mondo delle sei corde di oggi, Angelo Gilardino, che è stato, tra l’altro, direttore artistico della Fondazione Segovia di Linares dal 1997 al 2005. Ed è fin da queste primissime parole che il lettore si sente come guidato per mano in un affascinante viaggio alla scoperta di un grandissimo musicista e di un personaggio-mito dalla vita e dalla carriera esemplari. E fin da subito risultano chiari ed evidenti e l’itinerario che si seguirà e le modalità del viaggio stesso. L’idea del “Prologo in forma di epistola” è un bellissimo espediente letterario, senza dubbio: ma ciò che più importa è che fa capire la sensibilità e la grandezza di chi scrive. 

Un approccio alla vita dell’artista dalla parte dell’artista: è come se fosse Segovia stesso a parlare attraverso la scrittura di Gilardino, narratore silenzioso come solo i grandi sanno essere. Una scrittura bellissima, non solo per l’uso sapiente della lingua (non c’è una virgola o un aggettivo di troppo, non una parola che stoni o fuori posto… ) ma anche e soprattutto per la straordinaria capacità narrativa che trascina il lettore come un fiume in piena. Una narrazione avvincente quella di Angelo Gilardino che, stilisticamente, si avvicina a quella di un romanzo supportata, però, dalla profonda conoscenza: conoscenza documentatissima, frutto di lunghe e accurate ricerche. 

Al centro c’è lui, Andrès Segovia, con la sua straordinaria vita; la vita dell’artista, da Linares la cittadina andalusa che gli diede i natali alla fama conquistata nelle più prestigiose sale da concerto di tutto il mondo; e, allo stesso tempo, la vicenda dell’uomo - tre mogli, quattro figli, la guerra civile spagnola, la fuga a Montevideo, il saccheggio della sua casa di Barcelona, il secondo conflitto mondiale, gli anni di New York e gli incontri con tanti protagonisti della grande musica, fino al sereno declino nella patria ritrovata. Una storia dove, intorno all’artista, grande protagonista del Novecento, ruotano i liutai che hanno costruito strumenti diventati leggendari, i compositori che hanno rinnovato il repertorio della chitarra, le incisioni discografiche, le edizioni musicali, il rispettoso atteggiamento della comunità musicale. 

La biografia, avvincente e documentata, di un uomo il cui destino era diventare il più grande chitarrista dei nostri tempi. Una biografia che nasce non solo dall’amore e dalla stima per il grande artista ma anche da due esigenze profondamente sentite da Angelo Gilardino. Da un lato, la volontà di porre fine a tutta una serie di aneddoti, dati e chiacchiere senza fondamento che circolavano su Segovia; inoltre, le biografie già esistenti sul chitarrista e la sua stessa, parziale autobiografia, abbondano di notizie, ma mancano di un profilo e di una linea interpretativa dell’artista e del personaggio, e non rispondono a una domanda fondamentale: “Chi era Segovia?”. Dall’altro lato, la necessità di Gilardino di rispondere “a quel bisogno di sapere e di comprendere che avverto nelle inquietudini dei giovani chitarristi che – appena usciti dalle aule del conservatorio o tuttora impegnati nella loro formazione di studenti – si interrogano ogni giorno sul senso del loro fare musica con la chitarra: io credo che la Sua lezione, letta senza l’inganno delle passioni e depurata di ogni falsità, possa essere loro maestra”.

Angelo Gilardino si rivolge ai chitarristi, naturalmente: ma, dopo aver letto questa bellissima biografia non ho dubbi nell’affermare che la lezione di Segovia può essere maestra non solo a loro, e ai musicisti in generale, ma anche ai semplici appassionati e a chiunque abbia la sensibilità e la volontà di imparare dall’esempio di uno straordinario artista e uomo.


Adriana Benignetti