domenica 16 settembre 2012

José Antonio Abreu, ospite a Ravello, elogia l’Italia musicale

«L’Italia è il Paese che ha il maggiore potenziale per lo sviluppo massivo della cultura musicale»


Un elogio all’Italia quello di José Antonio Abreu ospite a Ravello in occasione del debutto dell’Orchestra Giovanile di Caracas: un Paese, il nostro, che il padre del “sistema” considera “il Paese della musica per eccellenza”. Nell’incontro con il pubblico, affiancato da Roberto Grossi, presidente del Comitato Onlus che coordina il progetto in Italia, Abreu ha anche annunciato l’imminente formazione di un’orchestra di giovani italiani e venezuelani che transiterà il prossimo anno proprio per Ravello. «Non c’è nulla di più importante per il nostro progetto di espansione internazionale della collaborazione con l’Italia. L’Italia può vantare centinaia di maestri di primissimo livello, disposti a un importante sforzo pedagogico. Non dimentichiamo che l’Italia ha nella sua storia il primo esperimento musicale con persone disadattate. Fu Vivaldi, a Venezia, a dare vita all’orchestra della Pietà, la prima giovanile della storia, e alla prima formazione musicale femminile», ha tenuto a sottolineare il maestro, che a Ravello è stato insignito del premio “Città di Ravello ai valori sociali della Cultura”. 

Ed è proprio in ricordo di Antonio Vivaldi e del suo glorioso operato, che Abreu ha lanciato il suo nuovo progetto, chiamato “La Musica ViVe” (Vivaldi – Venezuela): progetto che porterà a battesimo l’Orchestra Nazionale del Sistema con la direzione di Diego Matheuz, al Teatro la Fenice di Venezia, e la prima Giornata della Musica Sociale, grande evento nazionale di sensibilizzazione e diffusione dei valori sociali della musica.

Abreu ha parole di elogio anche per l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, che ha progettato l’Auditorium di Ravello: «Sono molto amico del geniale architetto brasiliano ma non avrei mai immaginato che un’opera monumentale come questa avesse un’acustica così perfetta. È stato un grande piacere per l’orchestra essere qua e suonare in questa sala. Torneremo certamente il prossimo anno non per un concerto ma per un’intera settimana facendo interagire i vostri ragazzi con la nostra orchestra». Una promessa pubblica, dunque, quella di José Abreu: ritornare a Ravello nel 2013, in occasione della prossimo Festival. Infine, il maestro ha dato una serie di anticipazioni, a cominciare dalla creazione di un’orchestra italo-venezuelana. «Sono sicuro che raggiungerà livelli di eccellenza, così come sono certo che potrà contare sul supporto e la direzione di Claudio Abbado e di Pollini», ha spiegato Abreu, parlando anche, di un recente accordo con la Scala di Milano che si occuperà della gestione di un’Accademia a Caracas per lo studio dell’opera aperta a giovani cantanti e strumentisti. «Ma non è tutto perché nel 2015 l’intero “sistema” sarà all’Expo di Milano per celebrare l’accordo permanete di cooperazione e interscambio. In questa occasione ritorneremo certamente a Ravello e sono sicuro che Gustavo Dudamel sarà felice di venire qua».

Adriana Benignetti