venerdì 20 aprile 2012

Mario Brunello, Auditorium Marco Biagi, Modena

Lo straordinario violoncellista e la “Suite n. 6” di Johann Sebastian Bach



«È l'ultima tappa, ma potrebbe benissimo essere la prima di un viaggio verso il futuro. Con la Sesta Suite, Bach scrive, segna e determina uno spazio nuovo come una terra di nessuno, una no man's land; probabilmente nemmeno lui prevedeva di arrivare tanto avanti nella scrittura per violoncello solo […]».
Mario Brunello



Ultimo concerto della Stagione 2011-2012 della Gioventù Musicale modenese e ultima tappa del viaggio alla scoperta delle sei Suites di Bach per violoncello solo: quello di sabato 21 aprile alle ore 17.30 presso l’Auditorium Marco Biagio di Modena è un appuntamento davvero imperdibile. Previsto per l’11 febbraio scorso, e rinviato a causa della neve (i precedenti biglietti mantengono la loro validità, n.d.r.) l’atteso concerto-conferenza è intitolato Verso una lettura condivisa e conclude la serie iniziata da Brunello il 18 febbraio 2011. Dopo aver affrontato le fonti musicali, l’origine del tema delle Suites, la tecnica di suono dell'epoca, la storia della loro interpretazione e dopo aver illustrato la propria, personale lettura, per Mario Brunello è arrivato il momento dell'opera più visionaria e azzardata scritta nel Settecento: la  Suite n° 6 BWV 1012. Il violoncellista eseguirà una prima volta il brano per poi annunciare un esperimento che coinvolgerà il pubblico: saranno proposte differenti soluzioni esecutive e i presenti in sala potranno dare suggerimenti o provocazioni che, accolte dal violoncellista, trasformeranno la sua esecuzione in un'interpretazione condivisa.


Johann Sebastian Bach compose quest'opera per uno strumento a cinque corde, accordate per quinte, forse la cosiddetta viola pomposa:  da qui,  la difficoltà di esecuzione utilizzando il violoncello a quattro corde, un compito che richiede grande virtuosismo -per le difficoltà connesse a ottenere la stessa variazione di suoni.




Mario Brunello è il primo artista italiano a vincere, nel 1986, il Concorso Čaikovskij di Mosca che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali London Philharmonic, Royal Philharmonic, Munich Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre National de France, NHK Symphony di Tokyo, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia; lavora con direttori quali Valery Gergiev, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Yuri Temirkanov, Riccardo Chailly, Ton Koopman, Seiji Ozawa, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung e Claudio Abbado. Brunello si presenta sempre più di frequente nella doppia veste di direttore e solista dal 1994, anno di fondazione dell'Orchestra d'Archi Italiana, con la quale ha un'intensa attività sia in Italia che allestero. Nellambito della musica da camera collabora con celebri artisti, tra i quali Gidon Kremer, Martha Argerich, Frank Peter Zimmermann, Yuri Bashmet, Maurizio Pollini, Andrea Lucchesini, Valery Afanassiev e i Quartetti Borodin e Alban Berg. Nella sua vita artistica Brunello riserva ampio spazio ai progetti che coinvolgono forme d'arte diverse (letteratura, filosofia, scienza, teatro), integrandoli con il suo repertorio tradizionale. Interagisce con attori e musicisti di altra estrazione culturale, quali Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Gianmaria Testa, Margherita Hack, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. Attraverso nuovi canali di comunicazione Brunello cerca di avvicinare il pubblico a un'idea diversa e multiforme di fare musica, creando spettacoli interattivi, che in gran parte nascono nello spazio alternativo di "Antiruggine", una ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione. Tra i suoi spettacoli di maggior successoPensavo fosse Bachè una creazione multimediale di musica, luci e video-immagini dedicata alle Suites di Bach, di cui Brunello è oggi considerato uno dei massimi interpreti. I diversi generi artistici sperimentati da Brunello si riflettono nellampia discografia che include opere di Vivaldi, Bach, Beethoven, Brahms, Schubert, Franck, Haydn, Chopin, Janáček, Sollima e molti altri. Nel 2008 Deutsche Grammophon ha pubblicato il Triplo Concerto di Beethoven diretto da Claudio Abbado, mentre letichetta EGEA Records ha dedicato allartista la collanaBrunello Seriescomposta da cinque Cd:Odusia, odissea musicale nella cultura del Mediterraneo,Brunello and Vivaldi,Violoncello andper violoncello solo,Schubert e Lekeucon Andrea Lucchesini e le Suites di Bach. Queste ultime hanno riscosso un grande successo sia di pubblico che di critica, ricevendo il Premio della Critica 2010. La prossima uscita riguarderà unincisione live del Concerto per violoncello e orchestra di Nino Rota, realizzata a Tokyo, con Mario Brunello nel doppio ruolo di direttore e solista. Mario Brunello ha studiato con Adriano Vendramelli, perfezionandosi in seguito con Antonio Janigro. È direttore musicale del festivalArtesella arte e naturae direttore artistico del Premio Borciani e del Festival del Quartetto di Reggio Emilia. È stato nominato Accademico di Santa Cecilia. Brunello suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi.
  
Auditorium Marco Biagi, Modena
Sabato 21 aprile ore 17.30

Mario Brunello violoncello

Johann Sebastian Bach
Suite n.6 BWV 1012
Concerto conferenza con proiezioni: Verso una lettura condivisa

I biglietti (da 10 a 15 euro) sono in vendita un'ora prima del concerto presso l'Auditorium Marco Biagi, e presso la sede della GMI dal martedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19,30 e il sabato dalle 10 alle 12,30. Tel 059 9781690, solo il giorno del concerto: 331 3345868

Per ulteriori informazioni: www.gmimo.it 

Adriana Benignetti