venerdì 19 maggio 2017

Sinfonia n. 8 in Mi b. magg. di Gustav Mahler


Gustav Mahler
(Kalište, Boemia, 1860 – Vienna, 1911)

Sinfonia n. 8 in Mi b magg. in due parti per otto soli, due cori misti, coro di fanciulli e grande orchestra


Parti:
                  I.      Veni, creator spiritus
                  II.     Schlußszene aus Goethes “Faust II

Organico:
violini I e II, violoncelli, contrabbassi, mandolino, 2 arpe, 2 ottavini, 4 flauti (flauto 4 anche ottavino), 4 oboi, corno inglese, 4 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti, controfagotto, 8 corni, 4 trombe, 4 tromboni, tuba, timpani, grancassa, tamburo, 3 coppie di piatti, triangolo, tam-tam, campane tubolari, glockenspiel, celesta, pianoforte, armonium organo. In galleria: 4 trombe, 3 tromboni. Voci soliste: 3 soprani, 2 contralti, tenore, baritono e basso. Cori: coro di fanciulli e due cori misti.

Composizione:
1906-1907

Prima esecuzione:
Monaco di Baviera, 12 settembre 1910, direttore Gustav Mahler

Prima edizione:
Universal Edition, Vienna 1910 (spartito) e 1911 (partitura)

Durata:
90 minuti circa


L'autografo dell’Ottava Sinfonia è custodito presso il Concertgebouw di Amsterdam. 

«La cosa più grande che abbia fatto finora […] e così fuori dal comune nel contenuto e nella forma che non è possibile scriverne».

Con queste parole, riportate da Richard Spechtnel 1914 e citate nella prefazione all’edizione critica Universal Edition del 1976, Gustav Mahler parlava della sua Ottava Sinfonia: «Non ho mai scritto nulla di simile, nel contenuto e nello stile è qualcosa di completamente diverso dagli altri miei lavori, ed è certamente la cosa più grande che ho fatto. Forse non ho mai lavorato sotto l'impulso di una tale costrizione; è stata come una visione fulminea: improvvisamente tutto stava davanti ai miei occhi e mi è bastato porlo su carta, come se mi fosse stato dettato». Grande” fin dall’organico utilizzato, l’Ottava, ultima sinfonia diretta dallo stesso Mahler, fu definita dall’impresario Emil Gutmann “Sinfonia dei Mille”, appellativo con la quale è conosciuta tutt’oggi, per l’enorme organico richiesto (per la prima del 1910 furono necessari 858 cantanti e 171 orchestrali). Particolare, anche, l’utilizzo di due testi poetici in lingue diverse – un inno latino nella prima parte e la scena conclusiva del Faust II nella seconda – e l’impiego della voce umana, non solo come fattore espressivo, ma anche come strumento vero e proprio.

Composta nella residenza di Maiernigg, in Carinzia, tra l’estate del 1906 e il 1907, la Sinfonia nacque da un fortissimo impulso creativo: «[…] nel medesimo istante in cui mettevo piede nella stanza in cui da tempo ero abituato a lavorare, lo Spiritus Creator mi afferrò e mi squassò e mi tenne sotto pressione per otto settimane finché non fu finito».

La stessa Alma Mahler, che compare, come dedicataria, sul frontespizio dell’edizione a stampa (“Meiner lieben Frau Alma Maria”) ricorda: «Dopo il nostro arrivo a Maiernigg, ci furono, come ogni anno, le solite due settimane in cui veniva ossessionato dalla mancanza di ispirazione; poi una mattina, mentre varcava la soglia del suo studio nel bosco, improvvisamente gli venne in mente il Veni, creator spiritus. Compose e annotò l'intero coro iniziale su quanti frammenti ricordava del testo». E sulla prima esecuzione a Monaco del 1910, sempre Alma afferma: «L'attesa di tutta Monaco e di quelli che erano venuti da fuori per assistere a questa première era enorme. Già la prova generale aveva estasiato tutti quanti. Ma all'esecuzione l'entusiasmo superò ogni limite. All’apparire di Mahler sul podio tutto il pubblico si alzò in piedi. Un perfetto silenzio. Fu l’omaggio più commovente che sia mai stato fatto a un artista. Io ero in un palco sul punto di svenire per l’emozione».

I testi
Dopo tre sinfonie solo strumentali, Mahler torna con l’Ottava alla combinazione di voce e orchestra. La struttura non è convenzionalmente divisa in movimenti, ma in due parti (anche se, nel progetto iniziale, doveva essere divisa in quattro parti), basate sull’inno latino Veni creator Spiritus del medioevale arcivescovo di Magonza Rabanus Maurus (prima parte) e sulla scena finale del Faust II (seconda parte): Mahler intervenne personalmente sui testi.
  
I personaggi
·         Magna Peccatrix (soprano)
·         Una poenitentium (soprano)
·         Mater gloriosa (soprano)
·         Mulier Samaritana (contralto)
·         Maria Aegyptiaca (contralto)
·         Doctor Marianus (tenore)
·         Pater ecstaticus (baritono)
·         Pater profundus (basso)
·         Doppio coro misto
·         Coro di fanciulli






Christine Brewer, soprano (Magna peccatrix)
Soile Isokoski, soprano (Una poenitentium)
Juliane Banse, soprano (Mater gloriosa)
Birgit Remmert, mezzo-soprano (Mulier samaritana)
Jane Henschel, mezzo-soprano (Maria Aegyptiaca)

Jon Villars, tenore (Doctor marianus)
David Wilson-Johson, baritono (Pater ecstaticus)
John Relyea, basso (Pater profundus)



City of Birmingham Symphony Chorus, dir. Simon Halsey
London Symphony Chorus, dir. Joseph Cullen
City of Birmingham Symphony Youth Chorus, dir. Shirley Court
Toronto Children's Chorus, dir. Jean Ashworth Bartle

City of Birmingham Symphony Orchestra, dir. Sir Simon Rattle.




Adriana Benignetti